Venerdì 24 marzo 2017 presso l’Hotel Villa Selene di Lanusei si terranno due appuntamenti dedicati al Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019.

L’appuntamento per il corso è dalle 8.30 alle 14.00 mentre alle 16.00, nella stessa sede, è in programma un dibattito sullo stesso tema organizzato dall’Associazione Iris Ogliastra-sostegno all’oncologia in collaborazione con l’Unità operativa di Igiene e Sanità pubblica della ASSL di Lanusei.

Mentre il corso, promosso dal Servizio di Igiene Pubblica del Dipartimento di Prevenzione, si rivolge in particolar modo ai professionisti coinvolti nelle attività di vaccinazione e nelle attività di informazione sulle vaccinazioni con l’obiettivo d rafforzare le loro competenze sul tema delle malattie infettive prevenibili secondo i nuovi obiettivi indicati dal Piano 2017 – 2019, il dibattito è aperto a tutti.

Le Relatrici del dibattito, le dottoresse Maria Chiara Cau e Giuliana Demurtas presenteranno, in forma più divulgativa, le relazioni esposte durante il corso con particolare attenzione all’importanza della vaccinazione contro il Papilloma virus (HPV).

Moderatori del corso saranno invece il dottor Ugo Stochino (responsabile scientifico), direttore dell’Unità operativa di Igiene e Sanità pubblica della ASSL di Lanusei e il dottor Giorgio Steri, direttore dell’Unità operativa di Igiene e Sanità pubblica della ASSL di Cagliari.

Progettista del corso, la dottoressa Giuliana Demurtas.

È previsto un massimo di 50 partecipanti cui saranno attribuiti 6 crediti ECM.

Molti gli interventi in programma: 

• Paolo Castiglia, professore ordinario Dipartimento di Igiene e Medicina preventiva Università di Sassari. Titolo delle relazioni: Vaccinazione contro il virus Varicella Zoster e Vaccinare per l’HPV entrambi i sessi: una scelta etica e costo efficace;
• Andrea Fausto Piana, professore ordinario di Igiene – Università di Sassari. Titolo della relazione: Infezioni da HPV: reale problema di Sanità Pubblica;
• Gabriele Mereu, Responsabile Struttura semplice Area di Epidemiologia e vaccino profilassi ATS ASSL Cagliari. Titolo della relazione: Epidemiologia e Prevenzione delle patologie meningococciche;
• Giuliana Demurtas, – Dirigente medico Servizio Igiene pubblica ATS ASSL Lanusei. Titolo della relazione: Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019: nuovi traguardi;
• Maria Chiara Cau, Specialista ambulatoriale in Oncologia Azienda Ospedaliera Brotzu Cagliari. Titolo della relazione: I tumori legati alle infezioni da HPV;
• Cristiana Carlino, Igienista- Biologa-terapeutica Area Medica Manager vaccini adolescenti/adulti – Roma Pfizer. Titolo della relazione: Vaccinazione Anti-meningococco A C W Y;
• Simona Fantoni, Biologa-terapeutica Area Medica Manager vaccini meningite menigoccocica – Verona Glaxo. Titolo della relazione: Vaccinazione Anti-meningococco B.

Piccolo, schivo, ma sorprendentemente adattabile: è il toporagno dai denti bianchi, e in Sardegna ne vive una sottospecie unica al mondo, la Crocidura russula ichnusae, presente nell’isola sin dal IV millennio a.C., come attestano i ritrovamenti nella grotta di Su Guanu. Questo minuscolo mammifero, lungo appena 9–13 cm e del peso di 7–15 grammi, è uno degli abitanti più antichi e discreti del territorio sardo.

Rasbak – Opera propria, CC BY-SA 3.0 – wikimedia

La Crocidura sarda è diffusa in quasi tutti gli ecosistemi dell’isola, dalle zone boscose fino a 1.000 metri di altitudine, incluse aree protette come l’Isola dell’Asinara. Predilige gli ambienti mediterranei: vive tra macchia, praterie asciutte e zone di transizione tra bosco e campagna, ma non disdegna neppure i giardini e le abitazioni rurali, dove si avvicina all’uomo.

La sua pelliccia è folta e di colore bruno-rossiccio sul dorso, sfumata nel grigio sul ventre, e ha il classico aspetto dei toporagni: muso allungato, occhi minuscoli, orecchie rotonde poco visibili e coda nuda, lunga circa la metà del corpo.

Foto Forestas

Una delle particolarità più sorprendenti della Crocidura è il “carovanamento”, osservabile anche nella sottospecie sarda. In caso di pericolo, o quando i piccoli iniziano a esplorare il mondo esterno, si dispongono in fila indiana, uno aggrappato all’altro, seguendo la madre in una sorta di minuscola catena in movimento.

Come altri Soricidi, la Crocidura emette suoni e ultrasuoni e i maschi diffondono un odore muschiato per marcare il territorio e attirare le femmine. È attiva sia di giorno che di notte, e anche se non va in letargo, può entrare in uno stato di torpore per ridurre il metabolismo nei periodi critici.

La stagione riproduttiva va da febbraio a settembre, con una pausa estiva ad agosto. Le femmine nate all’inizio della stagione possono già riprodursi nello stesso anno. Ogni parto dà origine a 2–6 cuccioli, con un massimo di 3–4 cucciolate nella stagione successiva. L’aspettativa di vita della Crocidura è breve, tra 20 e 30 mesi.

La Crocidura sarda non è attualmente a rischio di estinzione, ma è una delle specie più vulnerabili agli incendi. Quando un’area viene colpita dal fuoco, la ricolonizzazione può richiedere anche 5–6 anni. Per questo motivo è inserita nell’Allegato III della Convenzione di Berna (Legge 503/1981), che tutela le specie europee in pericolo.

La presenza della Crocidura russula ichnusae in Sardegna è un ulteriore tassello dell’incredibile biodiversità faunistica dell’isola, spesso trascurata ma fondamentale. Un piccolo mammifero che, silenziosamente, continua da secoli a vivere in simbiosi con il paesaggio mediterraneo, ricordandoci quanto anche le creature più piccole abbiano un ruolo importante negli equilibri naturali.