Carnevale 2017: in 4mila per le vie di Jerzu. Grande soddisfazione per gli organizzatori

Sarà un carnevale difficile da dimenticare quello che ha visto protagonista il paese di Jerzu quest’anno, palcoscenico di uno degli appuntamenti più divertenti dell’anno: per le vie del paese, infatti, si sono riversate circa 4000 persone rigorosamente in maschera e felici di
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Sarà un carnevale difficile da dimenticare quello che ha visto protagonista il paese di Jerzu quest’anno, palcoscenico di uno degli appuntamenti più divertenti dell’anno: per le vie del paese, infatti, si sono riversate circa 4000 persone rigorosamente in maschera e felici di trascorrere un pomeriggio in totale allegria e spensieratezza.
A riempire di colori e musica le vie di Jerzu gli originali carri provenienti da Tertenia, Ulassai, Cardedu e, ovviamente, l’immancabile carro dei ragazzi di Jerzu che hanno sfilato per il centro abitato del paese del Cannonau in un tripudio di coriandoli, musica e balli dando il via ad una serata memorabile.
Una grande soddisfazione per gli organizzatori della Pro Loco e per l’intera comunità Jerzese che ha risposto positivamente e con entusismo a questo evento.
La formula vincente? Come hanno spiegato gli organizzatori “Il grande successo dell’edizione 2017 è legato soprattutto all’accordo che la Pro Loco ha saputo stringere con i paesi del circondario che ha permesso che ragazzi e famiglie di Jerzu, Cardedu, Ulassai e Tertenia si riversassero nelle strade del paese del Cannonau a festeggiare il Carnevale 2017”.
Fondamentale e determinante la partecipazione dei volontari, l’assistenza della Croce Verde e la direzione da parte dei Vigili Urbani e delle forze dell’ordine.

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In Sardegna c’è un nuraghe intitolato all’imperatore Costantino (ed è bellissimo): dove ci troviamo?

Il nuraghe è dedicato, con un curioso omaggio, all’imperatore e santo bizantino Costantino, e nella tradizione locale è conosciuto come sa Domu de su Re — “la Casa del Re” — nome che evoca la sua maestosità e il ruolo di dimora del capo tribù. Lo avete riconosciuto?
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Prepariamoci a un viaggio nel tempo, alla scoperta di un colosso di pietra che sembra uscito da un racconto epico: il complesso nuragico di Santu Antine. Questo gigante millenario, alto ben 3500 anni, si erge nel cuore del Logudoro, nel nord-ovest della Sardegna, più precisamente a Torralba, come un testimone silenzioso di un mondo remoto.
Immagina un’opera d’arte scolpita nella roccia, risalente al XV secolo a.C., il fulcro pulsante della Valle dei Nuraghi, un vero e proprio capolavoro dell’architettura nuragica, dove la genialità degli antichi costruttori raggiunge il suo zenit.
Secondo la memoria custodita dal sito ufficiale, questo non è solo uno dei monumenti più impressionanti della Sardegna antica, ma è circondato da un villaggio nuragico, ancora in parte nascosto sotto terra, che racconta storie di vite passate.
Il nuraghe è dedicato, con un curioso omaggio, all’imperatore e santo bizantino Costantino, e nella tradizione locale è conosciuto come sa Domu de su Re — “la Casa del Re” — nome che evoca la sua maestosità e il ruolo di dimora del capo tribù. Nessun altro tra i migliaia di nuraghi sparsi sull’isola può vantare la stessa complessità e raffinatezza.
Le sue mura esterne si snodano con curve armoniose, come una danza di pietre disposte in corsi ordinati. Al suo interno, un labirinto di corridoi lunghi, camere nascoste, scale che si arrampicano sinuose e silos per conservare il cibo: un vero e proprio scrigno di segreti che si apre a chi sa leggere le tracce del passato. Insomma, non una semplice costruzione, ma una vera e propria fortezza di pietra, un monumento alla creatività e alla forza degli antichi Nuragici.

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