L’Eroe dimenticato di Jerzu: commemorato Amerigo De Murtas, il giovane medico caduto in Libia per altruismo
La storia di un giovane medico sardo che, nella tempesta della guerra, scelse di restare accanto ai feriti.
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La città di Cagliari ha reso omaggio ieri a una figura storica di eccezionale valore morale: il Tenente Medico Amerigo De Murtas, eroe jerzese a cui è intitolato dal 1971 il locale Ospedale Militare (oggi Dipartimento Militare di Medicina Legale). La cerimonia commemorativa, su invito del Direttore Colonello Nicola Ramundo, ha visto la partecipazione del Sindaco di Jerzu, Carlo Lai, che ha tenuto un discorso toccante, riaffermando il legame indissolubile tra l’eroe e la sua terra natale. L’evento è stato arricchito da una lectio magistralis tenuta dal professor Giorgio Pellegrini, storico e docente dell’Università di Cagliari, che ha illustrato la straordinaria vita del medico militare.

Nel suo intervento, il Sindaco Carlo Lai ha tracciato un profilo di Amerigo De Murtas, nato a Jerzu nel 1880, descrivendolo come un uomo che seppe incarnare i valori di “altruismo, coraggio e dedizione assoluta al dovere”. “Non siamo qui solo per commemorare una data,” ha esordito il Sindaco Lai, “ma per far vivere una storia: quella di un giovane medico sardo che, nella tempesta della guerra, scelse di restare accanto ai feriti, e che in quell’atto estremo di umanità trovò la sua gloria e il suo martirio.”

La carriera di De Murtas fu un precoce segno di talento e disciplina, culminata con la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1906 e il secondo posto su 270 allievi alla Scuola di Sanità Militare. Il suo idealismo era guidato dalla convinzione che “la scienza medica dovesse essere al servizio dell’umanità – anche in guerra, anche nei momenti più difficili.”

Il suo sacrificio avvenne il 23 ottobre 1911 durante la battaglia di Henni, nella campagna di Libia. Assegnato all’11° Reggimento Bersaglieri, il Tenente Medico De Murtas “non si ritirò, non cercò riparo. Continuò a curare, a fasciare, a soccorrere” sotto il fuoco nemico. “Cadde con le mani occupate dal suo lavoro, compiendo fino all’ultimo istante la missione che aveva scelto come senso della propria vita: quella di salvare gli altri,” ha ricordato il Sindaco, sottolineando che per quell’atto di eroismo gli fu concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare.

La memoria di Amerigo De Murtas è viva non solo nell’epigrafe che ne ricorda il martirio, ma anche nel suo paese natale, dove la scuola elementare porta il suo nome dal 1934. La Sardegna vanta anche la singolare statistica di due ospedali di Cagliari intitolati a due illustri jerzesi, De Murtas e il patologo Armando Businco.

Rivolgendosi al personale sanitario e militare presente, il Sindaco Lai ha lanciato un forte appello: “Ricordare Amerigo De Murtas oggi significa ricordare un modo di essere medico e un modo di essere uomo. In un’epoca segnata dal conflitto, egli fu capace di scegliere la vita. Portate con orgoglio il nome di Amerigo De Murtas. Fate che la sua eredità morale sia una presenza viva, un faro che illumina la vostra missione quotidiana.” L’omaggio ha ribadito che figure come De Murtas ricordano come la Sardegna abbia saputo offrire “esempi luminosi di dedizione, di solidarietà e di umanità”.
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