Meraviglie di Sardegna: la spiaggia di Melisenda, un paradiso di bellezza e tranquillità.

Lungo la costa ogliastrina, nel territorio di Tertenia c’è una meraviglia che sembra uscita dal quadro di un artista: la spiaggia di Melisenda (o Foxi Murdegu), un’oasi di pace e tranquillità.

Nel cuore della costa ogliastrina, immersa in un paesaggio mozzafiato tra mare e montagna, si nasconde una delle gemme più affascinanti della Sardegna: la spiaggia di Melisenda, nota anche come Foxi Murdegu. Un angolo di paradiso nel territorio di Tertenia, dove il tempo sembra rallentare e la natura regala scenari da cartolina.

La spiaggia di Melisenda

Adagiata a sud del promontorio dominato dalla torre di San Giovanni Sarrala, questa spiaggia incanta per la sua bellezza selvaggia e la quiete che la circonda. La sabbia è chiara e morbida, con qualche ciottolo sparso che dona carattere al litorale, mentre il mare, incredibilmente limpido, varia dal turchese al blu profondo a seconda della luce del sole. Il fondale, dolcemente digradante, è perfetto per chi ama immergersi nelle acque cristalline senza fretta, rendendo questa località ideale anche per famiglie con bambini. A rendere il tutto ancora più suggestivo è la cornice naturale che avvolge la spiaggia: il verde intenso della macchia mediterranea, il profilo imponente del Monte Ferru sullo sfondo e il contrasto tra le rocce modellate dal vento e la distesa dorata della sabbia.

Arrivarci è semplice, ma il viaggio è già un’esperienza: percorrendo la panoramica SS 125 si raggiunge il bivio segnalato per la marina di Tertenia, da lì si prosegue verso la località Barisoni per circa dieci chilometri. Ancora pochi minuti di strada e, svoltando a sinistra, ecco aprirsi davanti agli occhi un paesaggio che toglie il fiato. Qui, la natura detta il ritmo e invita a rallentare, ad ascoltare il rumore delle onde e il sussurro del vento tra la vegetazione.

Melisenda non è solo relax e contemplazione. Per chi ama le attività all’aria aperta, il litorale offre opportunità uniche: la parte settentrionale della spiaggia ospita una dog beach attrezzata per chi desidera trascorrere una giornata al mare con il proprio cane, mentre i venti costanti la rendono un punto di riferimento per gli appassionati di sport velici. Chi preferisce la solitudine troverà angoli più riservati nella zona riparata del promontorio, dove il fondale roccioso regala scorci di rara bellezza e una tranquillità quasi surreale.

Melisenda

A pochi passi dalla spiaggia, vale la pena esplorare la torre di San Giovanni Sarrala, una sentinella di pietra che veglia su questo tratto di costa da secoli. Secondo la tradizione, in quest’area sorgeva un antico insediamento abbandonato in seguito alle incursioni piratesche. La torre fu edificata all’inizio del XVIII secolo per difendere il litorale e nel 1812 fu teatro di una tenace resistenza contro l’assalto di navi barbaresche. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale divenne un bunker strategico e solo a fine ‘900 un attento restauro le ha restituito il suo aspetto originale. Oggi è possibile ammirarne la struttura con la ‘casamatta’ al primo piano e la piazza d’armi in cima, affacciata sul mare, da cui il panorama si apre in tutta la sua maestosità.

Trasparenze a Melisenda

Se la bellezza di Melisenda non fosse abbastanza, a soli cinque chilometri a nord si trova un altro gioiello della costa di Tertenia: la spiaggia di Foxi Manna. Qui la sabbia è ancora più fine, il mare alterna sfumature turchesi e verdi, e alle spalle si erge il nuraghe Aleri, il più imponente e meglio conservato della zona. E se sei un appassionato di storia, a meno di tre chilometri dalla torre di San Giovanni Sarrala ti aspetta il nuraghe Nastasi, con la sua torre centrale e il bastione fortificato con altre quattro torri, un autentico salto indietro nel tempo.

Melisenda non è solo una spiaggia, è un luogo dove la natura si esprime nella sua forma più autentica, dove la storia si intreccia con la leggenda e dove ogni dettaglio racconta una Sardegna incontaminata e affascinante. Un angolo di paradiso che aspetta solo di essere scoperto.

Omicidio di Bari Sardo: gli inquirenti trovano un coltello sospetto, potrebbe essere l’arma del delitto.

Si intensificano le indagini sulla tragica morte di Marco Mameli, il giovane operaio di 22 anni originario di Ilbono, ucciso la sera del 1° marzo durante la sfilata di Carnevale a Bari Sardo. Nelle ultime ore gli investigatori hanno rintracciato un coltello che potrebbe essere stato utilizzato per il delitto. Un ritrovamento che potrebbe segnare una svolta decisiva nell’inchiesta.

Gli agenti della squadra mobile hanno sequestrato l’arma che ora sarà sottoposta a una serie di approfonditi accertamenti per verificare se si tratti effettivamente dello strumento che ha tolto la vita a Mameli. La lama verrà analizzata in laboratorio, dove esperti della scientifica cercheranno tracce biologiche e impronte utili a risalire all’autore dell’omicidio.

Nei giorni scorsi gli inquirenti avevano già acquisito diversi coltelli e li avevano passati al vaglio per verificare eventuali compatibilità con le ferite riportate dalla vittima. Ora questa nuova pista potrebbe dare finalmente un volto e un nome all’assassino. Se le analisi confermeranno che si tratta dell’arma del delitto, si tratterebbe di una prova schiacciante in grado di indirizzare l’indagine nella direzione giusta.

Dopo giorni di attesa, dubbi e ipotesi, il lavoro degli investigatori sembra aver portato a un importante punto di svolta. L’intera comunità di Bari Sardo e di Ilbono segue con trepidazione gli sviluppi della vicenda, nella speranza che la giustizia possa presto fare il suo corso e portare alla cattura del responsabile di un crimine che ha scosso profondamente il territorio.