“A te hanno strappato via la vita, a me il cuore dal petto, vorrei venire da te. Dammi la forza amore mio”, queste le parole che accompagnano il video di Cristina Amadori, giovanissima fidanzata di Marco Mameli, il giovane operaio di 22 anni tragicamente scomparso dopo essere stato accoltellato durante il Carnevale di Bari Sardo.

In attesa di dare l’ultimo saluto al ragazzo la sua fidanzata, Cristina Amadori, ha condiviso un commovente video sui social in cui ricorda i momenti felici vissuti insieme, un omaggio pieno di amore e dolore per una vita spezzata troppo presto.

L’autopsia sul corpo del ragazzo è stata programmata per domani mattina all’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei. L’esame servirà a chiarire ulteriori dettagli sul delitto. Dopo l’autopsia, la salma sarà restituita ai familiari, e il funerale si terrà giovedì a Ilbono.

Parallelamente, le indagini della polizia di Stato proseguono senza sosta per individuare il responsabile dell’omicidio. Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze da chi si trovava nei pressi della scena del crimine e da chi ha assistito agli scontri in via Santa Cecilia. Secondo le prime ricostruzioni, la lite sarebbe nata inizialmente all’interno di un locale per poi degenerare in una violenta rissa all’esterno.

Al momento, un giovane si è costituito alle autorità, ma ha dichiarato di non essere lui l’autore dell’omicidio. La sua posizione resta sotto indagine, mentre gli inquirenti continuano a lavorare per ricostruire la dinamica degli eventi e fare giustizia per Marco Mameli.

Nel cuore di Macomer, lungo le strade del Marghine, si trova un’opera che unisce arte urbana e memoria letteraria: il murale dedicato a Grazia Deledda, premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Realizzato nel 2019 dall’artista Skizzo, il dipinto celebra la scrittrice nuorese e il suo profondo legame con la terra sarda.

Il murale ritrae il volto intenso di Grazia Deledda, avvolto da cromie forti e simboliche, che dialogano con l’ambiente circostante. Accanto all’immagine, campeggiano alcuni dei suoi versi più celebri, tratti dalle pagine che meglio raccontano la Sardegna come anima e destino:

«Siamo il regno ininterrotto del lentisco,
delle onde che ruscellano i graniti antichi,
della rosa canina,
del vento, dell’immensità del mare.»

E ancora:

«Siamo una terra antica di lunghi silenzi,
di orizzonti ampi e puri, di piante fosche,
di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.»

Queste parole, scolpite nel cemento colorato della città, restituiscono la potenza lirica di Deledda e la sua capacità di trasformare il paesaggio sardo in mito universale. Un invito a riscoprire le radici, a riconoscere la forza primordiale della natura isolana e il legame profondo tra letteratura e identità.

Il murale di Macomer diventa così una tappa imprescindibile per chi vuole avvicinarsi alla figura di Grazia Deledda, ma anche un segno tangibile della vitalità culturale della Sardegna, capace di intrecciare tradizione e linguaggi contemporanei.