Pochi giorni fa, a Tortolì, una rappresentanza della comunità coreana in Sardegna ha incontrato la chef Francesca Congiu e il suo team alla Culurgioneria della zona industriale per una serata dedicata alla cucina e allo scambio culturale.

Il laboratorio è stato un’occasione unica per immergersi nelle tradizioni culinarie di due culture lontane tra loro, ma unite dalla passione per le preparazioni certosine e i sapori decisi. Il gruppo coreano si è messo alla prova con la preparazione dei mandu, tipici ravioli coreani, mentre quello ogliastrino ha ovviamente dedicato la sua attenzione alla creazione dei culurgiones.

Tra farine, spezie e risate, è nata una bellissima amicizia tra i partecipanti, che hanno condiviso l’esperienza non solo con le mani – letteralmente – in pasta, ma anche sedendosi insieme a tavola. La cena è diventata il momento ideale per scambiarsi le pietanze preparate, e l’atmosfera si è impreziosita ulteriormente quando, con qualche giorno di ritardo, si è brindato al Capodanno Coreano ( che quest’anno era fissato per il 29 gennaio).

L’incontro è stato seguito in diretta streaming dalla scuola “Parliamo coreano” di Milano, che ha voluto partecipare virtualmente all’evento, contribuendo a rendere questa serata ancora più speciale e ricca di connessioni. La chef Francesca Congiu, di Tortolì, ha espresso il suo entusiasmo per l’onore di aver cucinato con e per un gruppo di ospiti così speciali, sottolineando come ogni incontro di questo tipo rappresenti per lei una crescita professionale e umana.

La Culurgioneria di Tortolì si conferma ancora una volta non solo un laboratorio di cucina ma anche un luogo dove si creano preziose occasioni di incontro e di scambio interculturale. Per la chef Congiu e per il suo team, questi momenti sono un’opportunità di confronto, un’occasione per crescere e per aprire la propria attività a orizzonti sempre più ampi.

In Ogliastra, quindi, non solo i culurgiones continuano a raccontare la tradizione sarda, ma anche l’amore per il cibo e la convivialità diventa un ponte tra culture lontane, unendo persone diverse attraverso il linguaggio universale della cucina.

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Con grande entusiasmo, Giuseppe Puncioni annuncia l’arrivo del suo secondo libro, “Ammentos”, un’opera speciale dedicata alla storia e alla memoria della città di Tortolì. “Ho sempre avuto il desiderio, fin da bambino, di conoscere la Tortolì di una volta e al contempo di poter conservare il ricordo di quei momenti”, racconta l’autore, spiegando come la passione per le immagini sia nata con l’avvento del computer, accompagnato dal suo primo scanner, dalla stampante e da una Olympus digitale.

Il libro è il risultato di anni di ricerca storica e collezionismo. Puncioni ha infatti raccolto documenti d’archivio, carte geografiche e fotografie, spesso condivisi sulla pagina Facebook “I Love Tortolì”, ma è stata soprattutto la collezione di vecchie cartoline della città a trasformarsi in una vera e propria passione.

“Ammentos” si inserisce in una trilogia che vuole rendere omaggio alla memoria visiva di Tortolì. Dopo il primo volume, dedicato alle cartoline in bianco e nero dal 1900 al 1967, il secondo volume si concentra sulle cartoline a colori, pubblicate tra il 1950 e il 2010. Il terzo volume, il più impegnativo, raccoglie la maggior parte delle fotografie collezionate da Puncioni negli anni, ritraendo famiglie e luoghi di Tortolì e Arbatax.

L’autore sottolinea l’importanza personale di questo progetto: “Spero che questo lavoro, per me importante, sia di vostro gradimento. Ai posteri l’ardua sentenza!” .