In Sardegna, nel cuore dell’Ogliastra, si trova Lanusei, una cittadina famosa anche per un frutto che, pur essendo legato alla primavera avanzata, rappresenta un emblema del luogo tutto l’anno: la ciliegia. Non è un caso che chiunque visiti il paese sia accolto da un’imponente scultura che raffigura due enormi ciliegie, collocate strategicamente all’ingresso sud del paese.

Due grosse ciliegie, sorrette da un basamento in granito e realizzate con una struttura in poliuretano e metallo, spiccano all’ingresso del paese. Attorno all’opera, un’aiuola decorativa con erba sintetica e ghiaia completa la scena, creando un angolo accogliente e scenografico. Questo monumento non è solo un’attrazione, ma un vero simbolo di benvenuto per turisti e visitatori, soprattutto durante la tanto attesa Sagra delle Ciliegie, un evento che richiama folle entusiaste nel fine settimana dedicato al prelibato frutto.

L’idea e la realizzazione di questa scultura sono state frutto di una straordinaria collaborazione tra aziende locali, privati cittadini e l’amministrazione comunale, che hanno lavorato insieme per abbellire la cittadina e valorizzare il legame indissolubile tra Lanusei e le sue ciliegie.

Questa statua celebra il cuore pulsante della comunità, che ha fatto delle ciliegie il suo emblema. I ciliegeti di Lanusei, tardivi e pregiati, sono il risultato di un ecosistema unico: i terreni terrazzati, che ricordano paesaggi orientali, ospitano varietà tipiche della Sardegna, come la “barracocca”, famosa anche per la produzione di ciliegie in acquavite, conosciute come “de Ispiritu”.

C’è un angolo d’Ogliastra dove il tempo sembra essersi fermato. Un luogo in cui la roccia racconta storie di millenni fa, e dove le voci del passato risuonano ancora tra le colline silenziose. Per la prima volta, Talana entra nel circuito nazionale del Festival IT.A.CÀ – Migranti e Viaggiatori, dedicato al turismo responsabile, e lo fa in grande stile, portando in scena la sua anima più profonda: quella delle Domus de Janas, sepolture prenuragiche ora ufficialmente riconosciute come Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.

Una notizia storica, arrivata da Parigi solo poche ore fa, che segna un traguardo fondamentale per la Sardegna intera e in particolare per Talana, custode silenziosa di uno dei patrimoni archeologici più significativi dell’isola.

Il piccolo centro montano sarà protagonista della giornata conclusiva della Tappa Ogliastra del festival, domenica 21 settembre 2025, con un evento che unirà cammino, scoperta e identità. Le guide Martino Loi e Rinaldo Deina accompagneranno i partecipanti in un viaggio nel cuore della Sardegna arcaica, tra le tombe scavate nella roccia della necropoli di Silla Caccari, i misteri della Tomba dei Giganti di Su Nercone, e le antiche pietre del villaggio nuragico di Bau ’e Tanca.

Sarà una giornata all’insegna del turismo lento e consapevole, un’occasione per immergersi nella storia e nel paesaggio, ascoltando non solo ciò che i luoghi raccontano, ma anche le storie di chi li vive e li custodisce ogni giorno. Il tema di quest’edizione, “Custodire il futuro”, trova qui la sua perfetta espressione: salvaguardare il passato per immaginare nuovi orizzonti, partendo dai saperi antichi e dalla forza delle comunità locali.

Nel pomeriggio, spazio anche alla cultura immateriale, con una dimostrazione dell’intramontabile gioco de sa murra, riconosciuto nel 2023 dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Tra gesti rapidi e numeri urlati, questo antico passatempo sardo torna a vivere come simbolo di tradizione e resistenza culturale.

Con l’ingresso nel festival IT.A.CÀ, Talana si afferma come punto di riferimento per chi cerca un turismo autentico, rispettoso e profondo. Una nuova pagina si apre per questo borgo dell’Ogliastra, dove ogni pietra è memoria e ogni passo è un ritorno alle radici.