La Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari ha sgominato una rete di fiancheggiatori che ha favorito la latitanza del boss della mafia garganica, Marco Raduano, evaso dal carcere di Badu ‘e Carros a febbraio 2023 e catturato in Corsica un anno dopo. Tra gli arrestati figura anche un agente di polizia penitenziaria, accusato di corruzione per aver fornito al boss dispositivi cellulari criptati e altri strumenti utili all’evasione.

Nella notte sono state eseguite 14 misure cautelari in carcere nei confronti di indagati residenti nelle province di Nuoro, Sassari e Venezia, oltre che a Bastia, in Corsica. Gli arrestati, di origine sarda, veneta e corsa, sono accusati di reati quali favoreggiamento, procurata inosservanza di pena, traffico di droga, detenzione di armi illegali e ricettazione.

Le indagini, condotte dallo SCO, dalle Sisco di Cagliari e Venezia e dalle squadre mobili di Nuoro e Venezia, con la collaborazione del NIC della polizia penitenziaria, hanno ricostruito i dettagli dell’evasione: Raduano si sarebbe calato dalle mura del carcere con lenzuola annodate, grazie al supporto logistico di un complice veneto e alla disponibilità di telefoni criptati, introdotti illegalmente dal poliziotto penitenziario corrotto.

Dopo l’evasione, Raduano avrebbe trovato rifugio nella zona di Orune, in provincia di Nuoro, prima di attraversare le Bocche di Bonifacio per raggiungere la Corsica. Qui sono stati eseguiti alcuni arresti in base a un mandato internazionale. Durante le perquisizioni a Orune, gli inquirenti hanno sequestrato un’arma illegale e tre chili di droga.

Marco Raduano, considerato uno dei boss emergenti della criminalità organizzata pugliese, è noto per essere un elemento di spicco della mafia garganica. La sua spettacolare evasione dal carcere di Badu e Carros, avvenuta scalando il muro della struttura, aveva fatto scalpore e rappresentava una delle sfide più gravi alla sicurezza penitenziaria italiana. La sua cattura in Corsica a inizio 2024 ha segnato un punto di svolta nelle indagini che hanno poi portato a questa importante operazione.

La Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari ha sgominato una rete di fiancheggiatori che ha favorito la latitanza del boss della mafia garganica, Marco Raduano, evaso dal carcere di Badu ‘e Carros a febbraio 2023 e catturato in Corsica un anno dopo. Tra gli arrestati figura anche un agente di polizia penitenziaria, accusato di corruzione per aver fornito al boss dispositivi cellulari criptati e altri strumenti utili all’evasione.

Nella notte sono state eseguite 14 misure cautelari in carcere nei confronti di indagati residenti nelle province di Nuoro, Sassari e Venezia, oltre che a Bastia, in Corsica. Gli arrestati, di origine sarda, veneta e corsa, sono accusati di reati quali favoreggiamento, procurata inosservanza di pena, traffico di droga, detenzione di armi illegali e ricettazione.

Le indagini, condotte dallo SCO, dalle Sisco di Cagliari e Venezia e dalle squadre mobili di Nuoro e Venezia, con la collaborazione del NIC della polizia penitenziaria, hanno ricostruito i dettagli dell’evasione: Raduano si sarebbe calato dalle mura del carcere con lenzuola annodate, grazie al supporto logistico di un complice veneto e alla disponibilità di telefoni criptati, introdotti illegalmente dal poliziotto penitenziario corrotto.

Dopo l’evasione, Raduano avrebbe trovato rifugio nella zona di Orune, in provincia di Nuoro, prima di attraversare le Bocche di Bonifacio per raggiungere la Corsica. Qui sono stati eseguiti alcuni arresti in base a un mandato internazionale. Durante le perquisizioni a Orune, gli inquirenti hanno sequestrato un’arma illegale e tre chili di droga.

Marco Raduano, considerato uno dei boss emergenti della criminalità organizzata pugliese, è noto per essere un elemento di spicco della mafia garganica. La sua spettacolare evasione dal carcere di Badu e Carros, avvenuta scalando il muro della struttura, aveva fatto scalpore e rappresentava una delle sfide più gravi alla sicurezza penitenziaria italiana. La sua cattura in Corsica a inizio 2024 ha segnato un punto di svolta nelle indagini che hanno poi portato a questa importante operazione.