Il Comune di Tortolì ha voluto celebrare la “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” con diverse iniziative. A curare l’organizzazione dell’importante ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è stata la Commissione per le Pari Opportunità, con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità sul tema della violenza di genere e promuovere la coesione sociale.

L’evento intitolato “Cosa vuol dire essere…”, ha avuto inizio nella giornata di ieri con l’appuntamento presso il Teatro San Francesco. La serata è stata aperta dall’attrice Giuseppina Mirigliani, che si è esibita in un intenso monologo. Al termine, i saluti istituzionali del Sindaco Marcello Ladu e la presentazione delle componenti della Commissione per le Pari Opportunità.

A seguire sei donne ogliastrine – la neurologa Patrizia Congiu, la giudice Paola Murru, l’ispettrice della Polizia Simona Pappalardo, la chef Elisabetta Piras, l’imprenditrice Barbara Prestifilippo e l’imprenditrice Giusy Zaccarini, hanno portato la loro testimonianza di esperienza di vita, dialogando con la giornalista e conduttrice radiofonica, Giusy Ferreli, moderatrice della serata.

In contemporanea all’evento è stato illuminato simbolicamente di colore arancione il teatro, al fine di lanciare un forte messaggio di sensibilizzazione contro ogni forma di violenza di genere.

Le iniziative sono proseguite oggi, presso la palestra delle Scuole Medie Antonio Scorcu, con una mattinata dedicata all’apprendimento delle tecniche essenziali dell’autodifesa, organizzata in collaborazione con i dirigenti scolastici. L’incontro è inizato con i saluti istituzionali della Consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Nuoro, Lorenza Urrai. A seguire le alunne frequentanti la seconda e la terza media hanno partecipato alle lezioni di introduzione su alcune tecniche di Brazilian jiu-jitsu, tenute dal maestro Alessandro Fadda – cintura nera – , coadiuvato dagli altri istruttori: Davide Gallo – cintura viola – e Donatella Mighela – cintura blu -. A completare il programma, tutte le donne presenti hanno potuto cimentarsi in queste tecniche di autodifesa.

In serata, come accaduto nella giornata precedente al teatro San Francesco, è stata illuminata simbolicamente di arancione la torre di San Miguel ad Arbatax.

A Punta La Marmora (Perdas Crapías), la vetta più alta della Sardegna, le rocce affioranti raccontano una storia di oltre 300 milioni di anni, ma senza tracce fossili. Come spiega il paleontologo Daniel Zoboli, qui le rocce hanno subito un intenso processo di metamorfismo, noto ai geologi come “Filladi Grigie del Gennargentu”, che ha cancellato ogni possibile residuo fossile.

Foto Daniel Zoboli

Il metamorfismo, dovuto ad alte pressioni e temperature durante l’Orogenesi Varisica, ha deformato le rocce, creando evidenti pieghe ductili, visibili nei blocchi affioranti. Il corrispettivo meno metamorfico di queste rocce sono le “Arenarie di San Vito”, affioranti nella Sardegna meridionale e risalenti al periodo Cambriano medio–Ordoviciano inferiore.

Queste formazioni raccontano non solo la storia geologica della Sardegna, ma anche le dinamiche tectoniche che hanno modellato le montagne e i paesaggi che oggi ammiriamo.