Veronica Ligas e il suo impegno contro la violenza sulle donne: a Gairo Sant’Elena un evento dedicato alla sensibilizzazione
Veronica Ligas, da tempo impegnata nella lotta contro la violenza di genere, ha organizzato un evento significativo che si terrà il 24 novembre a Gairo Sant’Elena. Questo incontro, ideato e realizzato grazie alla collaborazione tra Ligas e l’amministrazione comunale di
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Veronica Ligas, da tempo impegnata nella lotta contro la violenza di genere, ha organizzato un evento significativo che si terrà il 24 novembre a Gairo Sant’Elena. Questo incontro, ideato e realizzato grazie alla collaborazione tra Ligas e l’amministrazione comunale di Gairo, si propone di affrontare la complessa tematica della violenza sulle donne da diverse prospettive: educativa, culturale, e politica.
L’idea dell’evento nasce dal profondo interesse personale di Veronica Ligas nel voler stimolare un cambiamento nella mentalità del paese, un desiderio che per lungo tempo è rimasto un sogno nel cassetto. Solo dopo aver acquisito maggiore consapevolezza e i mezzi necessari, Ligas ha deciso di trasformare questa aspirazione in realtà. Il sostegno del Sindaco di Gairo, che ha dimostrato completa disponibilità e interesse verso l’iniziativa, è stato determinante per la realizzazione del progetto. Insieme, Ligas e l’amministrazione comunale hanno curato ogni aspetto dell’evento, definendo gli interventi e le tematiche da affrontare.
L’evento rappresenta un’opportunità unica per la comunità di Gairo, che raramente ha visto iniziative di questo tipo. Si tratta di un’occasione per approfondire e discutere la violenza di genere attraverso diversi approcci, dalla prevenzione educativa al ruolo della politica nel promuovere una cultura del rispetto e della parità.
Un altro elemento distintivo dell’evento è la locandina, che ha una storia significativa alle spalle. Il nome dell’evento trae spunto da un lavoro video realizzato da Veronica Ligas circa tre anni fa, dedicato a Paola Piras e Mirko Farci, due simboli di resistenza e dolore legati alla violenza di genere. L’immagine della locandina, invece, è frutto della collaborazione con tre giovani ragazze che, nello stesso periodo, avevano lavorato a un progetto sulla violenza di genere. La loro partecipazione dimostra come la sensibilizzazione su questi temi possa essere intergenerazionale, coinvolgendo giovani donne pronte a contribuire attivamente alla causa.
L’iniziativa di Veronica Ligas rappresenta quindi non solo un evento di sensibilizzazione, ma un passo importante verso la costruzione di una coscienza collettiva più consapevole e solidale. Attraverso il dialogo e la condivisione di esperienze, l’evento intende promuovere una riflessione profonda e duratura nella comunità, contribuendo a infrangere il silenzio attorno alla violenza di genere e a stimolare un cambiamento culturale tangibile.
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Sa Casada: il “budino dei pastori” della Sardegna che nasce dal latte dei primi giorni
La Casada è un prodotto che non si trova nei negozi: viene preparata in casa, in corrispondenza della nascita degli agnellini, ed è un piatto tipico delle festività.
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Tra le eccellenze gastronomiche più antiche e autentiche della Sardegna c’è sa Casada (o Colostra), conosciuta anche come il “budino dei pastori”, un prodotto tradizionale preparato esclusivamente con il colostro, il latte delle pecore dei primi giorni di lattazione. La sua origine si perde nella notte dei tempi, da quando i pastori iniziarono ad allevare pecore e a caseificare il loro latte.
Foto di Tore Orrù
La particolarità di questo prodotto è strettamente legata al tipo di latte utilizzato: il colostro coagula in cottura, mentre il latte delle mungiture successive no, rendendo impossibile la produzione della Casada. Per questo motivo i pastori lo separano dal latte destinato al formaggio, evitando di alterarne il sapore.
La Casada è un prodotto domestico e stagionale, che non si trova nei negozi: viene preparata in casa, in quantità limitate, soprattutto tra novembre e aprile, in corrispondenza della nascita degli agnelli sardi, con picchi durante le festività di Natale e Pasqua.
Esistono due varianti principali: “sa casada”, cotta direttamente sul fornello con zucchero e scorza di limone, e “sa colostra”, cotta a bagnomaria con zucchero e cacao. Un elemento fondamentale nella preparazione è il tempo di cottura, che deve permettere al budino di essere abbastanza compatto da reggere il cucchiaino, senza però asciugarsi eccessivamente. La rapidità della coagulazione varia in base al momento della mungitura: più vicino al parto, più veloce sarà la cottura.
Nel 2025, la denominazione ufficiale inserita nell’elenco dei prodotti tradizionali PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) è stata aggiornata da Casada a Casada – Colostra, riconoscendo così l’importanza del colostro nella preparazione di questo autentico simbolo della cultura pastorale sarda.
Si ringrazia per lo scatto Tore Orrù.
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