“Sa Cracchera de tziu Bellu”, l’ultima gualchiera attiva in Sardegna e tra le pochissime in Europa: ecco dove si trova

La gualchiera, in sardo Cracchera, è un macchinario di epoca preindustriale: la sua funzione era la lavorazione del tessuto di orbace, utilizzato per gli abiti tradizionali sardi.
L’area della Gualchiera (cracchera in sardo) si trova nel territorio del comune di Tiana, paese disteso sulle pendici occidentali del Gennargentu, a 600 metri d’altitudine, vicino al centro esatto dell’Isola, immerso in un suggestivo paesaggio tra monti di oltre mille metri. Tiana, borgo di 500 abitanti della Barbagia di Ollolai, è il paese dell’orbace, tessuto ottenuto dalla filatura della lana, noto sin dal 206 a.C., usato comunemente fino al XX secolo, oggi per confezionare abiti tradizionali invernali.

Foto di Claudio Kalb
Tra le rocce granitiche e un fitto bosco di lecci, sughere, noci e castagni, scorre il rio Torrei (noto anche come Rio Tolovisco). Immerso in questo particolare scenario naturalistico, lungo il corso del rio, sorge un antico mulino ad acqua, costruito nel ‘700. All’interno della struttura si trova una gualchiera, macchinario di epoca preindustriale, mosso proprio dall’energia dell’acqua. Questo sito è noto come “Sa Cracchera de Tziu Bellu” e costituisce il museo di archeologia industriale “Le vie dell’acqua”.

Foto di Claudio Kalb
La funzione della gualchiera era la lavorazione del tessuto di orbace, largamente utilizzato per il confezionamento degli abiti tradizionali sardi. L’orbace veniva ricavato dall’infeltrimento della lana ovina, adatta per la realizzazione di questo tessuto resistente ed impermeabile.

Foto di Claudio Kalb
Infatti, tra il XVIII e la metà del XX secolo, il territorio di Tiana, con i suoi numerosi torrenti era ricco di mulini e gualchiere, uno dei principali elementi dell’economia locale. Ad oggi questa gualchiera resta l’unica testimonianza di questa attività rappresentando inoltre l’ultima gualchiera funzionante nell’Isola e una delle pochissime rimaste in Europa.

Foto di Claudio Kalb
Sa Cracchera de Tziu Bellu cessò l’attività nel 1975, periodo in cui il proprietario Francesco Zedda, soprannominato appunto “Bellu”, decise di chiuderla per mancanza di richiesta di orbace. Tuttavia viene rimessa in funzione durante le visite guidate e in occasione di eventi. Attorno al mulino, nel bosco, è stata allestita un’area attrezzata per il picnic, con tavoli e panche e percorsi lungo il corso d’acqua.

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