Lo sapevate? Una variante dell’elicriso è esclusiva di Sardegna, Corsica e Baleari

Distribuita in Europa meridionale, in Africa, Asia ed Australia con circa 500 specie, l’elicriso ha una sottospecie, la H. italicum microphyllum, è esclusiva della Sardegna, della Corsica e delle Baleari. A spiegarlo, è Sardegna Foreste nel suo sito. In aprile/maggio fiorisce nelle zone costiere, mentre a giugno/luglio nelle altitudini più elevate.
Distribuita in Europa meridionale, in Africa, Asia ed Australia con circa 500 specie, l’elicriso ha una sottospecie, la H. italicum microphyllum, è esclusiva della Sardegna, della Corsica e delle Baleari. A spiegarlo, è Sardegna Foreste nel suo sito. In aprile/maggio fiorisce nelle zone costiere, mentre a giugno/luglio nelle altitudini più elevate.
Usata perlopiù intera per bruciare le setole dei maiali macellati – con un aroma caratteristico dato al lardo –, le parti aromatiche erano poi usate per profumare biancheria e ambienti. Apprezzata come pianta officinale in epoca greco-romana e nel medioevo, in cosmetica è fissante per profumi.
“Aromatica, perenne, suffruticosa, alta 30-50 cm, molto ramificata fin dal basso, con base lignificata. I fusti appena formati sono ricoperti da una peluria argentea. Presenza di numerosi fascetti fogliari alla base delle foglie. Le foglie alterne, sessili, strette e lineari, di colore grigio-verde o grigio-cenerino, sono lunghe 3-4 centimetri e quasi filiformi con l’estremità rivolta verso il basso e ricoperte da fine peluria sulle due facce” si legge scritto sul sito di Sardegna Foreste. “I fiori, tubolosi, profumati, ermafroditi, di colore giallo-oro, hanno una lunga corolla tubolare che termina con 5 lobi triangolari, sono riuniti in tanti piccoli capolini di colore dorato brillante. Tutte le parti della pianta sono fortemente aromatiche, in particolar modo i fiori. I frutti sono piccolissimi acheni piumosi, lucenti, bianchi, di forma cilindrica.”
Ma non solo.
“Recentemente non solo sono state confermate le virtù già note ma se ne sono scoperte altre: contiene un olio essenziale, acido caffeico, acido ursolico, resine, mucillagini e sostanze coloranti che nell’insieme prendono il nome di elicrisina. I diversi preparati a base di elicriso (estratto fluido, sciroppo, areosol, tisane) possono trovare impiego nelle malattie dell’apparato respiratorio, nelle malattie reumatiche e allergiche, nelle malattie epatiche, nelle flebiti, nelle cefalee e perfino nelle ustioni e per curare i geloni.”
E le sue foglie possono essere impiegate come aromatizzante per cibi.

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