Il 6 ottobre, al Comunale di Loceri, è stata una vera celebrazione dell’amicizia e della solidarietà, grazie al torneo di calcio ‘L’Orto di Eleonora Cup’ organizzato dalla Costa Orientale Sarda e dedicato alla categoria Esordienti (2012-2013). L’evento ha visto la partecipazione di oltre 200 giovani calciatori provenienti da tutta la Sardegna, con squadre come Futura Sales, Progetto Campidano, Tanca Marchese, Himalaya, Jerzu, Irgoli, Pirri, Assemini, Muravera e Quartu Sant’Elena. L’atmosfera di fair play e il supporto delle famiglie hanno reso speciale la manifestazione, che ha regalato momenti di sano agonismo e divertimento.

Chiara Taraborrelli

Il torneo è stato vinto dalla squadra di Pirri, che ha battuto in finale la Futura Sales. Nella sfida per il terzo posto, la Costa Orientale Sarda ha prevalso sull’Himalaya. Tuttavia, l’elemento più importante della giornata è stato il forte senso di solidarietà che ha caratterizzato l’evento. Durante la mattinata, Andrea, il giovane portiere del Quartu Sant’Elena, ha avuto un malore ed è stato soccorso immediatamente dai medici presenti, trasportato all’ospedale di Lanusei e successivamente dimesso, potendo così tornare a sostenere i suoi compagni.

Un gesto toccante ha visto protagonista Chiara Taraborrelli, portiere della Costa Orientale Sarda, che, premiata come miglior portiere del torneo, ha deciso di donare il riconoscimento ad Andrea. “Ero felice che fosse di nuovo con noi”, ha detto Chiara, spiegando il suo gesto spontaneo di fair play. Questo atto simbolico ha dimostrato come il calcio giovanile sia, prima di tutto, un’occasione per insegnare valori importanti come la solidarietà e la condivisione, ricordando che i trofei non hanno valore senza le giuste virtù.

Un insolito cantiere balneare ad Arbatax: spunta una piscina fai-da-te sulla spiaggia della Capannina.

Ad Arbatax, la tradizionale routine balneare degli ultimi avventori è stata interrotta da una singolare iniziativa che ha trasformato la prima spiaggia della Capannina in un improvvisato stabilimento di lusso, sebbene molto casereccio.

La piscina

Alcuni lettori ci segnalano la presenza di una piscina scavata nell’arenile, un’opera che, sebbene abusiva, non manca di una certa ingegnosità ingegneristica e di una buona dose di audacia estiva.

La buca “di qualche metro” diventa lusso low-cost. La struttura in questione è stata descritta come una vera e propria buca di qualche metro che ricorda una piscina vera e propria. Non si tratta, tuttavia, di un semplice fossato sabbioso, ma di un progetto che ha previsto una lavorazione accurata: l’insolita piscina è stata infatti foderata da un telo cerato per garantire l’impermeabilità e, cosa fondamentale, è stata anche riempita di acqua.

La piscina

Per completare l’opera, la sabbia è stata ammucchiata di lato, probabilmente per creare un argine o, più semplicemente, per liberare lo spazio necessario, dando vita a un piccolo solarium privato. L’effetto finale è quello di una sorta di jacuzzi o, quantomeno, di una piscina privata costruita con mezzi di fortuna.

Se l’iniziativa può strappare un sorriso per l’inventiva, la sua natura non regolamentata ha subito attirato l’attenzione. Trattandosi di un intervento non autorizzato sull’arenile demaniale, sono stati infatti allertati gli uomini della Capitaneria di Arbatax, chiamati a verificare la situazione e a ripristinare il corretto uso della spiaggia.

L’episodio, che dimostra una creatività quasi surreale nel desiderio di un bagno esclusivo, si conclude inevitabilmente con l’intervento delle autorità. Resta da vedere quanto durerà questa stravagante “piscina nella spiaggia” prima di essere smantellata e restituita all’uso pubblico, ma di certo ha fornito un momento di ilarità e una curiosa storia da raccontare ai bagnanti. L’ambizione, si sa, non ha confini, neanche sulla battigia.