Lo sapevate? Quali sono esattamente i cibi della “longevità sarda”?

Pane carasau, formaggi freschi, legumi e il vino Cannonau sono solo alcuni degli ingredienti che contribuiscono alla straordinaria vita dei centenari dell’isola.
La Sardegna è celebre in tutto il mondo non soltanto per i suoi paesaggi mozzafiato, che spaziano dalle spiagge bianchissime e incontaminate alle montagne aspre e silenziose dell’interno, né solo per la sua cultura millenaria, ricca di tradizioni ancora vive e tramandate di generazione in generazione, ma anche per un fenomeno che da anni incuriosisce medici, scienziati e studiosi: l’altissima concentrazione di centenari. In alcuni paesi dell’isola, in particolare nelle zone montuose dell’Ogliastra e della Barbagia, l’età avanzata raggiunta da un numero straordinariamente alto di persone ha fatto della Sardegna una delle cosiddette “Blue Zones” del pianeta, aree dove la longevità è significativamente superiore alla media globale. Questo fenomeno, oggetto di studi approfonditi da parte di gerontologi ed esperti di salute pubblica, non può essere ricondotto a un’unica causa, ma tra i fattori chiave che sembrano incidere in modo determinante spicca la dieta, semplice, equilibrata e profondamente legata al territorio. Le abitudini alimentari tradizionali sarde seguono il ciclo delle stagioni e si basano su un consumo moderato di alimenti genuini e locali, come cereali integrali, legumi, verdure spontanee, frutta fresca, olio d’oliva, formaggi ovini e vino rosso prodotto artigianalmente. Questa alimentazione, povera di cibi industriali e ricca di nutrienti naturali, è accompagnata da uno stile di vita in armonia con la natura, dove il lavoro nei campi, le lunghe camminate, la vita all’aria aperta e i ritmi lenti contribuiscono a mantenere corpo e mente in salute. In Sardegna, la longevità non è solo una questione genetica o medica, ma un vero e proprio modo di vivere, un’espressione profonda del legame tra l’uomo, il cibo e l’ambiente, una filosofia quotidiana fatta di sobrietà, relazioni autentiche, radici forti e rispetto per i cicli della terra.
La tradizione sarda a tavola riflette i principi della dieta mediterranea, rinomata per i suoi benefici per la salute e il benessere. Tuttavia, è importante precisare che gli ultracentenari sardi, incontrati nelle cosiddette “Zone Blu”, non seguono una dieta strutturata, ma piuttosto fanno «scelte alimentari sane quotidiane», orientate verso prodotti genuini e naturali. Ma quali sono gli alimenti che contribuiscono a questa vita lunga e in salute?
Latte di capra e pecora e formaggi tradizionali
Uno degli alimenti centrali della dieta sarda è il latte di capra e pecora, ricco di calcio e fosforo, elementi fondamentali per mantenere le ossa forti. I formaggi derivati, come il pecorino, non solo arricchiscono la tavola, ma offrono nutrienti essenziali, particolarmente utili per prevenire malattie ossee legate all’invecchiamento, come l’osteoporosi.
Pane Carasau e Orzo
Il pane carasau, il famoso pane sardo croccante e leggero, è un altro elemento distintivo dell’alimentazione sarda. Questo pane è altamente proteico e povero di glutine, rendendolo facilmente digeribile e adatto anche a chi soffre di sensibilità al glutine. L’orzo, un cereale ricco di fibre e carboidrati complessi, completa l’apporto di energia a lungo termine, ideale per sostenere la vita quotidiana nelle zone rurali.
Pane a lievitazione naturale
Un altro alimento chiave è il pane a lievitazione naturale, preparato senza lieviti commerciali ma con lactobacilli naturali, che si sviluppano spontaneamente durante la fermentazione. Questo tipo di pane, oltre a essere gustoso, aiuta a prevenire obesità e diabete, due problematiche sempre più diffuse altrove ma meno presenti tra i centenari sardi.
Fave, Ceci e Finocchi
Le leguminose, come le fave e i ceci, sono essenziali nella dieta tradizionale. Ricche di fibre e proteine vegetali, aiutano a mantenere bassi i livelli di colesterolo e a migliorare la digestione, favorendo un invecchiamento in salute. Anche i finocchi, apprezzati per le loro proprietà digestive e depurative, sono spesso presenti nelle tavole dei sardi, contribuendo al benessere complessivo.
Pomodori e Mandorle
I pomodori, ricchi di antiossidanti, sono un altro elemento fondamentale della dieta sarda. Il licopene, presente in abbondanza nei pomodori, aiuta a contrastare l’invecchiamento cellulare e riduce il rischio di malattie cardiovascolari. Le mandorle, spesso protagoniste nei dolci sardi, non solo apportano un gusto speciale, ma sono anche ricche di grassi salutari e vitamine che supportano la salute del cuore e del cervello.
Cannonau: Il vino della convivialità
Il famoso vino rosso sardo, il Cannonau, è noto per la sua alta concentrazione di antiossidanti, in particolare il resveratrolo, che protegge il sistema cardiovascolare e aiuta a contrastare l’invecchiamento. Ma il Cannonau è molto più di una bevanda salutare: rappresenta la convivialità, un momento di condivisione con amici e famiglia, che gioca un ruolo essenziale nel benessere mentale e sociale, contribuendo così alla longevità.
Oltre ai singoli alimenti, ciò che rende unica l’alimentazione sarda è la capacità di mantenere uno stile di vita semplice, radicato nel rispetto della natura. Gli ultracentenari non seguono una dieta rigida o strutturata, ma compiono scelte alimentari quotidiane sane e naturali, basate su prodotti freschi e genuini. Questo approccio, unito a un forte senso di comunità e convivialità, contribuisce non solo alla salute fisica, ma anche a quella mentale e sociale, elementi fondamentali per una vita lunga e soddisfacente.

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