Lo sapevate? Maria Lai da bambina posò per il grande Francesco Ciusa

Un episodio particolarmente significativo della sua infanzia fu l’incontro con lo scultore Francesco Ciusa, uno dei più rinomati artisti sardi del tempo. Quando Maria era ancora una bambina, Ciusa la scelse come modella per un’opera speciale: un ritratto di una sorellina defunta della famiglia Lai
Lo sapevate? Maria Lai da bambina posò per il grande Francesco Ciusa.
Quando Maria Lai fu musa del maestro Ciusa: il legame tra l’infanzia e l’arte di una geniale ogliastrina.
Non tutti sanno che Maria Lai, tra le più importanti e riconosciute artiste italiane del Novecento, da bambina fu scelta come modella dal celebre scultore Francesco Ciusa, autore de “La madre dell’ucciso” e pioniere dell’arte sarda moderna. Nata a Ulassai nel 1919, Maria portava con sé fin dall’infanzia una sensibilità fuori dal comune, modellata da un’esistenza fragile e solitaria. Secondogenita di cinque fratelli, figlia del veterinario Giuseppe Lai e di Sofia Mereu, visse i suoi primi anni tra le montagne dell’Ogliastra, segnati da problemi di salute che la costrinsero a lunghi periodi lontano da casa. Per proteggerla dai rigori dell’inverno, la famiglia la affidava agli zii contadini di Gairo, dove l’aria era più salubre, ma dove, al tempo stesso, le venne negata la possibilità di frequentare con regolarità la scuola elementare. Questo isolamento precoce non rappresentò un ostacolo alla sua formazione, ma piuttosto un terreno fertile per lo sviluppo di una visione creativa profonda e indipendente. L’incontro con Francesco Ciusa, che riconobbe in quella bambina dai tratti delicati un volto capace di trasmettere emozione e bellezza, segnò una tappa simbolica nella vita di Maria, anticipando un destino artistico che l’avrebbe condotta ben oltre i confini della sua terra. Quella posa per il grande maestro fu molto più di un aneddoto d’infanzia: fu il primo sussurro di un dialogo con l’arte che non si sarebbe mai interrotto.
Questo periodo di solitudine, tuttavia, si rivelò essenziale per lo sviluppo del suo talento. Immersa nella quiete della campagna sarda, Maria cominciò a esprimere la sua creatività fin da bambina, disegnando con i carboni del camino sulle pareti di casa. Queste esperienze segnarono l’inizio di un percorso artistico che l’avrebbe portata a diventare una delle figure più importanti dell’arte contemporanea italiana.
Un episodio particolarmente significativo della sua infanzia fu l’incontro con lo scultore Francesco Ciusa, uno dei più rinomati artisti sardi del tempo. Quando Maria era ancora una bambina, Ciusa la scelse come modella per un’opera speciale: un ritratto di una sorellina defunta della famiglia Lai. Posare per Ciusa fu, per la giovane Maria, un’esperienza intima e toccante, che probabilmente influenzò la sua visione dell’arte come strumento per raccontare storie personali e collettive, sempre profondamente radicate nel territorio e nelle tradizioni della sua terra natale.
Questo legame precoce con il mondo artistico, unito alla sua inclinazione naturale per il disegno e la creatività, contribuì a formare il carattere unico della sua opera. Maria Lai, che nel corso della sua carriera avrebbe esplorato una vasta gamma di linguaggi espressivi, tra cui il tessile, l’installazione e la performance, si distinse per la capacità di unire il mito, la memoria e il paesaggio in un dialogo continuo con la comunità. L’esperienza di posare per Ciusa non fu solo un evento biografico, ma una delle prime tappe di un viaggio artistico straordinario, che l’avrebbe portata a innovare l’arte sarda e a conquistare riconoscimenti internazionali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA