Sisaia, la donna di 4000 anni fa che sopravvisse a una trapanazione cranica: la straordinaria scoperta nella valle di Lanaitho
Nella primavera del 1961, una spedizione di speleologi del Gruppo Grotte Nuorese portò alla luce una delle più affascinanti testimonianze della preistoria sarda.
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La storia di Sisaia, la donna che visse in Sardegna 4000 anni fa: a raccontarcela è il paleontologo Daniel Zoboli: “Nella primavera del 1961 alcuni speleologi del Gruppo Grotte Nuorese (Bruno Piredda, Francesco Sanna, Tonino Pintori e Giovannino Murgia) organizzarono una spedizione nella valle di Lanaitho (Sardegna centro-orientale). All’interno di una grotticella aperta sulla parete rocciosa del Monte Gutùrgios (Dorgali), Francesco Sanna e Tonino Pintori si imbatterono in un interessante tesoro archeologico, lo scheletro di una donna pressoché completo che fu affettuosamente battezzata Sisaia.

Foto di Nicola Castangia tratta da Antas (2018), Museo Archeologico Asproni di Nuoro
I resti furono analizzati per la prima volta dal famoso antropologo Carlo Maxia nel 1968 e successivamente furono oggetto di studi approfonditi. Lo scheletro appartiene a una donna di bassa statua (appena 1,50 m) vissuta poco meno di 4000 anni fa (nelle prime fasi dell’età del Bronzo, Cultura di Bonnanaro) e morta all’età di circa 30 anni. La povera Sisaia non se la passava bene, sul suo scheletro sono infatti registrati i segni di una vita dura e sofferta: denti usurati, carie, problemi articolari alla colonna vertebrale, neoplasia localizzata nell’osso sacro e due fratture (ulna e scapola).
Ma l’elemento più sorprendente della sua storia è un altro: Sisaia fu sottoposta a una trapanazione cranica, un intervento altamente invasivo che nella preistoria veniva praticato probabilmente per alleviare dolori fortissimi o conseguenze traumatiche. Secondo gli studi effettuati, la donna sopravvisse all’operazione, che risulta essere stata eseguita con una precisione sorprendente per l’epoca.
Chi vuole vedere lo scheletro di Sisaia e sapere di più sulla sua storia può farlo visitando il Museo Archeologico Nazionale Giorgio Asproni Nuoro”. Fonte bibliografica: Mara Sanna. Tratto da: Murru G. (2018). Sisaia – la principessa di Lanaitho. Antas, 21: 15-21.
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