Sabotata una pala eolica a Mamoiada: l’atto vandalico poteva avere conseguenze tragiche

I bulloni che ancoravano la torre eolica alla base delle sue fondamenta erano stati svitati.
Grave atto di sabotaggio scoperto in un sito eolico in zona Mamoiada: la notizia è stata diffusa dal titolare dell’impresa “Emmeimpianti” di Samassi, che gestisce la manutenzione di vari impianti eolici sull’Isola. Durante un controllo di routine, uno degli addetti alla manutenzione ha scoperto che i bulloni che ancoravano la torre eolica alla base delle sue fondamenta erano stati deliberatamente svitati.

Foto Edoardo Melis, Emmeimpianti
Se tutto ciò non fosse stato scoperto in tempo, avrebbe potuto causare il crollo della struttura, con conseguenze gravissime, inclusi danni economici rilevanti e potenziali rischi per la sicurezza delle persone nelle vicinanze. La “Emmeimpianti” ha prontamente sporto denuncia contro ignoti, e le autorità hanno avviato un’indagine per identificare i responsabili. Le motivazioni dietro questo gesto restano ancora oscure, ma potrebbero essere legate a tensioni locali, conflitti di interesse economici o altre ragioni ancora da chiarire. Ecco le parole di Edorardo Melis, titolare dell’impresa:

Foto Edoardo Melis, Emmeimpianti
“(…) Siamo una piccola azienda che opera in tutta la Sardegna da circa 10 anni nel settore delle rinnovabili. Nell’ultimo periodo nel bene ma soprattutto nel male si è parlato tanto del nostro settore, ma quanto accaduto oggi è assurdo.
Un nostro operatore si è recato in un impianto eolico per un controllo di routine, al suo arrivo ha trovato i dadi a base della torre completamente svitati e sparsi, la cui funzione è quella di tenere in sicurezza la torre ancorata al plinto. Il suddetto atto vandalico, con l’arrivo del forte vento, poteva causare dei danni e o incidenti enormi mettendo in pericolo la vita dei nostri operatori oppure anche di un semplice passante.
Protestare o non essere d’accordo sul come le seguenti fonti vegano gestite è lecito, esprimere il proprio disappunto in modo civile è lecito, ma nel momento in cui si mette a rischio la vita delle persone tutto ciò non è più tollerabile e non si può stare in silenzio davanti a certe azioni (…)”.

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