S’Abilastru torna a popolare i cieli dell’Isola: a luglio 4 esemplari liberati a Bosa

Lo scorso 11 luglio, quattro individui sono stati liberati dalla grande voliera di Santa Maria in agro di Bosa.
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S’Abilastru è tornata a volare nei cieli dell’Isola: l’Aquila del Bonelli era considerata estinta, come viene specificato nella pagina di Sardegna Foreste (Agenzia Regionale Forestas), ma è stata reintrodotta con il progetto chiamato LIFE.
«Sono almeno 14 (di cui una volata in Corsica) più le 4 “nuove” appena rilasciate: questo il bilancio delle aquile di Bonelli che volano sui cieli sardi, monitorate, insieme da Forestas ed ISPRA, dopo questo primo sessennio di lavori per la reintroduzione de “s’abilastru” in Sardegna. Molti altri esemplari sono stati persi, per varie cause, come ampiamento raccontato anche su queste pagine, ma un alto tasso di mortalità era stato messo in conto sin dall’inizio. Alcuni dei tracciatori GPS montati sulla schiena delle Aquile, e che hanno permesso di osservarne a distanza gli spostamenti in questi primi anni, stanno per esaurire la carica e non manderanno più segnali. Ma possiamo senz’altro dire che la presenza di questi esemplari di aquila fasciata (più piccola dell’aquila reale ma non meno affascinante né meno importante) è sicuramente un’ottima notizia per il patrimonio di fauna selvatica della Sardegna.»
Nel prossimo mese di ottobre si entra nel vivo delle attività previste nel nuovo progetto Life “ABILAS”, finanziato dall’Unione Europea, che impegnerà l’Agenzia Forestas, insieme ad ISPRA (capofila), Assessorato della Difesa dell’Ambiente, Enel-Distribuzione S.p.A. e la ONG spagnola GREFA, per i prossimi 6 anni (fine progetto prevista per il 2030).
«Le operazioni di reintroduzione in Sardegna dell’Aquila di Bonelli erano già iniziate nel 2018 con il precedente Progetto LIFE Aquila A-life (concluso nel 2022) e sono proseguite nel 2023 grazie al finanziamento del progetto “BACK TO SARDINIA: supporting the return of Bonelli’s eagle in Sardinia” a cura del Fondo REWILDING EUROPE. “ABILAS” è dunque la naturale prosecuzione dei precedenti due interventi, per consolidare i risultati già ottenuti con le attività di reintroduzione della specie (Aquila fasciata) nella nostra Isola, da cui mancava da decenni […] E nei prossimi anni proseguiranno ancora i rilasci di giovani esemplari provenienti dal Centro di captive breeding della ONG spagnola GREFA di Majadahonda (Madrid) affiancate da altre attività – sempre finalizzate a consolidare il ritorno di questa specie in Sardegna – come il sostegno al coniglio selvatico fra le specie-preda importanti per questa piccola aquila ed attualmente in forte contrazione su quasi tutto il territorio dell’Isola. Inoltre si lavorerà ancora sulla messa in sicurezza delle linee elettriche, anche e soprattutto per minimizzare i casi di morte per elettrocuzione.»
Lo scorso 11 luglio, quattro individui sono stati liberati dalla grande voliera di Santa Maria in agro di Bosa.
«La voliera Forestas è stata aperta prima dell’alba, verso le 4 del mattino, e i giovani hanno atteso le primissime luci dell’alba per uscire dal “rifugio” ove erano stati accuditi per poco più di un mese, al loro arrivo dopo il viaggio Spagna-Sardegna […] Come di consueto, tutti i soggetti liberati sono dotati di tag GPS che garantisce la possibilità di monitoraggio continuo degli individui, l’individuazione di criticità e l’immediato intervento in caso di problemi: quando è necessario, si interviene direttamente nel punto di ultimo rilevamento GPS con il fondamentale supporto logistico di Forestas, e del CFVA che ha supportato il progetto e che interviene in caso di problemi. La tecnologia GPS ha consentito, per esempio, di valutare la pesante incidenza dell’elettrocuzione (in particolare sulle linee elettriche di media tensione) quale importante fattore di perdita di esemplari. […] Da sottolineare la sempre più frequente collaborazione e la partecipazione attiva di cittadini, volontari ed associazioni che spontaneamente dedicano il proprio tempo per garantire il monitoraggio della fauna e la riuscita delle azioni di reintroduzione e conservazione di specie come l’Aquila di Bonelli o il Grifone […] Proprio grazie alla collaborazione con l’Associazione Sos Abbilarjos anche quest’anno sono state inanellate e munite di GPS cinque giovani aquile reali: un’attività fondamentale sia per comprendere come le due specie congeneri di aquile – che hanno in passato convissuto – si spartiscano il territorio e sia per conoscere i principali aspetti dell’ecologia della specie in Sardegna (soprattutto i più importanti fattori limitanti). Non da ultimo, la disponibilità di dati di spostamento (GPS) e la conoscenza di aree critiche per le due specie, come ad esempio i siti di nidificazione e le aree di dispersione giovanile, contribuiranno all’identificazione di zone-strategiche da preservare, soprattutto in vista della prossima espansione delle energie rinnovabili.»

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