Lo sapevate? In Toscana c’è una lapide commemorativa dedicata a un valoroso lanuseino

Pietro Pistis, nato nel 1916 a Lanusei, cadde eroicamente il 1944 durante un’azione di sabotaggio notturna alla linea ferroviaria tedesca, salvando i suoi uomini. La sua storia è un esempio di coraggio e impegno nella lotta contro l’oppressione
Pietro Pistis nacque nel 1916 a Lanusei, un piccolo centro della Sardegna, e prestava servizio con il grado di sergente nel genio guastatori. Nel cruciale momento storico dell’8 settembre 1943, quando l’Italia visse il drammatico annuncio dell’armistizio e il conseguente caos, Pietro si trovava a Viareggio, in provincia di Lucca, per ragioni di servizio. Qui ebbe il primo contatto con la Resistenza antifascista, un movimento clandestino che si opponeva con coraggio al regime fascista e all’occupazione nazista. Le sue azioni non passarono inosservate: fu arrestato dalla Guardia Nazionale Repubblicana, un corpo fedele alla Repubblica Sociale Italiana, e sottoposto a lavori forzati.
Nonostante le dure condizioni a cui fu costretto, riuscì con determinazione e ingegno a fuggire dalla prigionia, trovando rifugio tra i partigiani. Decise di unirsi alla formazione “Baroni”, un gruppo partigiano che lottava per la liberazione dell’Italia, e grazie alla sua esperienza e al suo carisma, gli venne affidato il comando di una squadra composta principalmente da altri sardi. La sua leadership si distinse per il coraggio e l’abilità strategica, divenendo un punto di riferimento per i suoi compagni in un periodo di incertezze e sacrifici. Pietro Pistis incarnò lo spirito della Resistenza, lottando non solo per la libertà della sua patria, ma anche per i valori di giustizia e dignità umana.
Nel giugno del 1944, la sua squadra, nota come “Baroni”, tentò un’azione di sabotaggio notturna alla linea ferroviaria che da Lucca conduceva alla Garfagnana. L’obiettivo era una delle ultime gallerie prima di Borgo a Mozzano, e Pistis era il primo della squadra.
Nel buio, fece cenno ai compagni di fermarsi, poiché all’uscita di uno dei tunnel intravide delle ombre che si muovevano, soldati tedeschi. Questi aprirono il fuoco, uccidendo l’ex sergente del genio guastatori, mentre i suoi compagni riuscirono a fuggire approfittando dell’oscurità.
Si trova in provincia di Lucca, nel comune di Borgo a Mozzano.

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