La mamma muore investita, da un uovo recuperato nel suo ovidotto nasce Tartina: il miracolo della vita si ripete
Questa è una storia che commuove, perché la vita ha mille modi per farci capire la sua bellezza. La storia di Tartina, nata in incubatrice dopo che la mamma era morta
La vita sa essere dura ma certe volte regala delle sorprese meravigliose, delle perle che si possono portare con sé nel cuore per i momenti di tristezza.
Questa è una storia che inizia in modo tragico, ma che ha un lieto fine: a raccontarcela, il dottor Simone Loi, veterinario esperto in esotici.
Era il 31 maggio scorso quando all’Ospedale Didattico Veterinario Universitario arriva un esemplare di Testudo Marginata. È una femmina, come viene subito appurato, ma le sue condizioni sono gravissime. Probabilmente investita, ha carapace e colonna vertebrale fratturati. Insomma, tutto sembra far presagire un epilogo triste, che infatti avviene: per la tartaruga, nulla da fare. Poi, la sorpresa: nel suo ovidotto, 8 uova.
C’è speranza di vita, sebbene sia una speranza acerba.
Il dottor Loi provvede subito a mettere le uova nell’incubatrice professionale per rettili, sperando nel miracolo, ma alla speratura del 20esimo giorno solo tre risultano feconde. Ulteriore problema: al ventesimo giorno le uova si spaccano, a causa del mancato sviluppo.
È un po’ una corsa contro il tempo, affrontata probabilmente sempre con le dita incrociate e la speranza che il destino ci metta del suo. E chi ci credeva più? Ma poi… il 2 agosto successivo la piccola Tartina – così la tartarughina appena nata viene chiamata – apre i suoi occhi al mondo, dimostrando che il sole può splendere anche quando pensi che non possa farlo.
«Per due mesi sei stata con me, con le migliori attrezzature e cure che ho potuto garantirti per assicurarti la migliore crescita che avresti potuto avere» sono le parole del dottor Loi.
Ora? Tartina è stata presa in carico dello staff di Forestas che, garantendogli uno spazio aperto e protetto, gli consentirà di fare la vita giusta per lei, all’aria. Del resto, è a questo che la Testudo è destinata. E speriamo che abbia uno splendido, luminoso futuro.
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