Lo sapevate? Nel Giurassico a Jerzu nuotavano gli ittiosauri, rettili marini simili ai delfini
Incredibile anche solo da immaginare ma l’area dell’odierna Ogliastra nel Giurassico era sommersa dal mare
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Quando la Sardegna era un mare tropicale: gli ittiosauri nuotavano a Jerzu.
Una scoperta scientifica risalente alla fine degli anni Trenta continua ad affascinare e a riscrivere la storia geologica e biologica della Sardegna. L’isola, nota per le sue montagne e le sue coste rocciose, un tempo era un mare tropicale, popolato da creature marine estinte. A documentarlo è il ritrovamento di fossili a Jerzu, che attesta la presenza di ittiosauri, i grandi rettili marini simili ai moderni delfini.
L’episodio risale al 1938, quando il geologo tedesco Paul Dorn si trovò a effettuare delle ricerche in Sardegna. Fu proprio a Jerzu, precisamente presso l’area di Monte Lumburau, che Dorn si imbatté in dei denti fossili molto particolari. Questi resti, una volta analizzati, furono attribuiti a ittiosauri, rettili marini che dominavano gli oceani durante il Giurassico Medio.
La storia di questa affascinante scoperta è stata recentemente riportata alla luce e raccontata dal paleontologo Daniel Zoboli sulla sua pagina Facebook informativa, intitolata “Animali e piante fossili della Sardegna”. Zoboli ha il merito di aver risvegliato l’interesse su un capitolo poco noto della preistoria sarda.
La presenza di ittiosauri a Jerzu, un tempo immersa in un vasto bacino oceanico, offre una prospettiva incredibile sulla storia naturale della regione. Questi predatori marini, la cui somiglianza con i delfini è solo un esempio di evoluzione convergente, rappresentano un tassello fondamentale per comprendere l’ecosistema marino che prosperava in Sardegna centinaia di milioni di anni fa.
La scoperta di Dorn, quindi, non è solo un aneddoto storico, ma una prova tangibile che il territorio sardo, ora caratterizzato da montagne e vigneti, era un tempo un paradiso per queste maestose creature, fornendo elementi importanti per gli studi sulla diffusione degli ittiosauri nel Mediterraneo.
Ma torniamo al particolare ritrovamento: lo studioso tedesco attribuì i denti a un rettile marino dalla fisionomia simile a quella di pesci e delfini, l’ittiosauro.
Non li descrisse, non li studiò e non li fotografò: ecco perché quando andarono distrutti durante il secondo conflitto mondiale non ne rimase traccia. Come spiega Zoboli, infatti, i fossili facevano parte della collezione Dorn ospitata nel Geologisches Institut der Technischen Hochschule di Braunschweig (Germania) che fu bombardato dagli alleati nell’ottobre del 1944.
E a chi si chiede cosa ci facesse un rettile marino in Ogliastra, Zoboli prontamente risponde: «L’area dell’odierna Ogliastra durante buona parte del Giurassico era sommersa dal mare.»
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