Via dalla routine scolastica, fuori dagli schemi convenzionali delle aule, gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Antonio Segni di Ozieri, nel cuore della provincia di Sassari, stanno vivendo un’esperienza straordinaria di solidarietà. Un’esperienza destinata a rimanere impressa nella loro memoria per sempre, e che ha meritato l’elogio direttamente dal Quirinale.

Gli studenti del quarto anno delle sezioni A e B del Liceo Scientifico e della sezione A del Liceo Classico, tutti appartenenti all’istituto intitolato all’ex Presidente della Repubblica, hanno ricevuto una delle tre prestigiose targhe consegnate dal Presidente Sergio Mattarella per le loro azioni collettive di solidarietà. Questo avvenimento è avvenuto proprio nel giorno in cui 29 giovani sono stati insigniti del titolo di Alfiere della Repubblica, un momento di grande riconoscimento per il loro impegno e la loro dedizione.

Durante le vacanze natalizie del 2022, alcuni studenti di queste classi hanno aderito al progetto “Mi Metto al Servizio”, coordinato dalla loro insegnante di religione e in collaborazione con la Caritas della diocesi di Ozieri. Questo progetto ha lo scopo di sviluppare le competenze trasversali dei giovani, spingendoli a tradurre le parole in azioni concrete. Così, in occasione del Natale, i ragazzi hanno messo da parte le chiacchiere e si sono messi all’opera, offrendo il loro aiuto presso la mensa della Caritas di Sassari e la Croce Ottagona di Ozieri. La loro dimostrazione di solidarietà è stata così coinvolgente che altri studenti si sono sentiti spinti a offrire la propria disponibilità come volontari.

L’annuncio arrivato da Roma ha riempito di orgoglio l’intera comunità scolastica. Il dirigente scolastico, Andrea Nieddu, non nasconde la sua emozione: “Siamo estremamente soddisfatti e onorati di ricevere questo riconoscimento dal Presidente Mattarella”. Questo successo dimostra che la scuola può svolgere un ruolo fondamentale nell’avanzamento civile e sociale delle comunità, specialmente in territori periferici e zone interne.

Tragedia ad Arsiero: operaio di Silanus muore cadendo con l’auto in un dirupo.

Una drammatica fatalità ha scosso profondamente la comunità di Silanus e la provincia di Vicenza quando il corpo senza vita di Pier Luigi Chessa, un operaio di 45 anni, è stato rinvenuto all’interno della sua vettura in fondo a una scarpata.

L’uomo stava rientrando a casa dopo una giornata di lavoro in una fabbrica in Veneto ma purtroppo è uscito fuori strada ieri sera finendo in un dirupo dove è rimasto per ore senza che nessuno si accorgesse dell’accaduto. Soltanto stamattina il veicolo è stato individuato da una pattuglia di carabinieri di passaggio che ha subito lanciato l’allarme permettendo il successivo intervento dei soccorritori. Pier Luigi Chessa stava rientrando dal lavoro quando ha perso il controllo del veicolo che è stato trovato solo la mattina successiva ormai privo di vita in una zona impervia del territorio di Arsiero. Ancora una tragedia seppure indirettamente ha colpito Silanus poiché la vittima era originaria del centro sardo da dove era partito vent’anni fa per stabilirsi nel nord Italia. Le autorità ipotizzano che la causa della tragedia possa essere ricondotta a un improvviso malore o forse un colpo di sonno che non ha lasciato scampo all’uomo mentre percorreva il tragitto verso casa.

Il corpo senza vita di Pier Luigi Chessa è stato recuperato stamattina dai vigili del fuoco che hanno lavorato duramente per estrarre la salma dalle lamiere e portarla sul piano stradale. Pier Luigi Chessa era tornato l’ultima volta nel suo paese d’origine in Sardegna per dare l’ultimo saluto ai suoi cari in occasione del funerale del babbo Mario Chessa e prima ancora per quello della mamma Lella Oggianu. L’operaio che lavorava in una fabbrica in Veneto lascia un fratello di nome Gianfranco Chessa il quale lavora nell’ospedale di Nuoro portando avanti il legame con la terra d’origine di una famiglia molto conosciuta e stimata nel paese. Nell’incidente verificatosi ad Arsiero in provincia di Vicenza è rimasto vittima un uomo descritto da tutti come un grande lavoratore la cui esistenza è stata spezzata improvvisamente in una serata che doveva segnare il semplice ritorno alla quiete domestica dopo la fatica quotidiana.