Altro successo per la società ogliastrina Yaoki Dojo Villagrande, che ha passato un fine settimana di fuoco nelle competizioni delle discipline olimpiche.

I Campionati di Lotta Olimpica, sabato a Sassari, hanno decretato pioggia di medaglie per Mattia Rubiu (categoria esordienti), per Martina Mereu (categoria esordienti) e per Milena Mereu (categoria ragazzi), tutti e tre campioni regionali.

La domenica è stato il turno del Campionati Regionali di Judo a Oristano: un bel primo posto per Simone Cruccas, che domina la categoria, e un terzo posto per Martina Mereu.

«Questo è solo l’inizio di un lungo percorso nell’agonismo» afferma l’allenatore Davide Scudu «siamo molto ambiziosi e lo conferma il fatto che i nostri ragazzi hanno fame di vittoria. La settimana prossima saremo impegnati nei Campionati Italiani di Lotta Olimpica under 15 a Ostia Roma e, a prescindere dal risultato, sarà una bellissima esperienza per i nostri ragazzi, fuori dalla Sardegna.»

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Un secolo fa, una chiesa sarda compì un “trasloco” davvero straordinario: fu smontata pietra dopo pietra e ricostruita in un nuovo luogo, come se fosse un gigantesco puzzle.

Era il 1923 quando si decise di spostare la piccola Chiesetta di San Pietro di Zuri, nel territorio di Ghilarza, dal fondo della vallata a un’altura poco distante. Il motivo? Proprio dove sorgeva, di lì a poco, sarebbe nato il lago più grande della Sardegna: l’Omodeo. La creazione del nuovo invaso artificiale avrebbe sommerso l’antico villaggio di Zuri, costringendo gli abitanti a ricostruire le loro case altrove.

Ma cosa fare di una gemma architettonica come la Chiesa di San Pietro? Non era una semplice casa: era un raro esempio di romanico lombardo con accenti gotici, progettata da Anselmo da Como intorno al 1290, tutta in pietra da taglio. La facciata mostrava tre arcate a pieno centro su massicci pilastri, e il portale era scolpito con figure della Madonna, di San Pietro e di altri santi, un piccolo tesoro di arte e devozione.

Non restava che salvarla dall’acqua. Così, si decise di smontarla con cura, mattone dopo mattone, e di rimontarla come un enorme mosaico di roccia lavica. I lavori si conclusero nel 1923, e nell’aprile del 1924 la chiesa fu inaugurata alla presenza del re Vittorio Emanuele III.

Oggi, la Chiesa di San Pietro continua a splendere nel nuovo borgo di Zuri, in via Galliano 10, testimone di un’incredibile avventura che l’ha salvata dall’oblio e dalle acque del lago.