Non ci sono aule per le assemblee: gli studenti di Tortolì protestano fuori dall’Istituto IANAS

La questione sollevata da questa protesta va oltre la semplice richiesta di uno spazio fisico: è un appello alla tutela dei diritti degli studenti e alla promozione di una partecipazione attiva nella vita scolastica.
Sia ieri che martedì mattina, gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore IANAS di Tortolì hanno dato voce alle loro preoccupazioni e alle richieste per un diritto fondamentale: quello di riunirsi in assemblea. La situazione – che li vede da anni rinunciare al riunirsi – ha portato a proteste significative da parte dei ragazzi, il cui desiderio di partecipazione attiva e di esercizio dei propri diritti è stato respinto a causa di una mancanza di spazi idonei ad ospitare centinaia di ragazzi contemporaneamente.
Gli studenti si sono così riuniti fuori dalla scuola, manifestando il loro desiderio di esercitare il diritto all’assemblea e sostenendo la richiesta con cori e cartelloni dai messaggi inequivocabili: “Vogliamo i nostri diritti”, “Noi vogliamo quello che ci spetta”, e altri slogan che riflettono il loro disappunto.
Gian Battista Usai, il dirigente scolastico, ha sostenuto che purtroppo attualmente non ci sono spazi adatti all’interno dell’Istituto per consentire assemblee regolari e sicure. Questa dichiarazione ha alimentato ulteriormente il malcontento degli studenti, che vedono la mancanza di un luogo appropriato come una restrizione ingiustificata alla loro partecipazione democratica.
Nonostante le proteste, finora non sono state fornite risposte concrete alle richieste degli studenti. Gli incontri fuori dalla scuola, animati dalla voce dei giovani e dalla loro voglia di esercitare i propri diritti, sono stati un chiaro segnale della loro determinazione. Sostenuti dai rappresentanti di istituto, gli studenti hanno dimostrato che non si fermeranno finché non verrà loro garantito il diritto di riunirsi in assemblea, nonostante oggi abbiano fatto rientro in classe.
La questione sollevata da questa protesta va oltre la semplice richiesta di uno spazio fisico: è un appello alla tutela dei diritti degli studenti e alla promozione di una partecipazione attiva nella vita scolastica.
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