«Picchiato, preso in giro e umiliato da bambino e ragazzo: ora sono rinato». Il racconto dell’ogliastrino Nicola
«Quando salivo sul pullman ero costantemente bersagliato dalle prese in giro, mi dovevo sedere nei gradini e lì spesso venivo preso a calci». Un racconto di bullismo e di rinascita di un ragazzo che ha ritrovato la sua serenità anche grazie alla musica
«Ho ventisette anni, lavoro come badante/ASA e ho sofferto di bullismo: le cicatrici che lascia sono grandissime, impossibili da dimenticare.»
Nicola, originario di un paese ogliastrino, Bari Sardo, racconta la sua esperienza con quello che è un problema serio della società, che lascia tagli profondi nel cuore.
«La mia infanzia? Abbastanza tranquilla» racconta.
Be’, noi immaginiamo un bimbo sereno – come tutti dovrebbero essere – e un sole che lo riscalda. Ma purtroppo presto, troppo presto, un peso inizia ad opprimergli il petto.
«Una volta arrivato alla scuola dell’infanzia, venivo preso in giro perché troppo magro. E alle elementari le cose non hanno fatto altro che peggiorare: le prese in giro erano più forti e pesanti, dolorosissime per me.»
Ma il peggio deve ancora venire: «Alle medie mi tiravano i capelli o mi incollavano le gomme da masticare. Un giorno, li dovetti tagliare quasi a zero.»
Quando arriva alle scuole superiori, pensa che tutto finirà presto: «Così non fu. Quando salivo sul pullman ero costantemente bersagliato dalle prese in giro, mi dovevo sedere nei gradini e lì spesso venivo bersagliato di calci.»
Ora? È felice, complice la musica, che lo accompagna sempre, in ogni attimo della giornata. E vive a Milano, quindi si è lasciato indietro tutto il dolore. «I segni restano, però sono grato alle persone che mi vogliono bene: saperle accanto è un balsamo per il cuore.»
«Posso dire a tutti i ragazzi e alle ragazze di parlare con i propri genitori/amici/parenti e di denunciare questi avvenimenti così terribili e bui. Oggi alle persone che mi hanno fatto del male direi che non sono io quello sbagliato… ma loro.»
…
© RIPRODUZIONE RISERVATA