Le tecnologie della realtà virtuale e immersiva per intraprendere un viaggio per conoscere i segreti della longevità dell’Ogliastra, una delle cinque blue zone del mondo dove si vive di più, e promuovere le peculiarità naturali, culturali, sociali e dello stile di vita dei centenari. Nasce così il Visitor Center Ogliastra inaugurato ufficialmente questa mattina al Convitto Agrario di Tortolì alla presenza dei rappresentanti del Consorzio Industriale, della Provincia di Nuoro, del comune di Tortolì e dell’ITS Fondazione Blue Zone. Il Visitor Centre è uno spazio complesso in cui cittadini e turisti potranno letteralmente immergersi nella straordinaria vita dei centenari di questa zona della Sardegna caratterizzata da uno stile di vita attivo, un ambiente incontaminato e selvaggio, un cibo sano in cui prevalgono legumi, verdure, carni e formaggi da allevamenti domestici e, ovviamente, dal ritmo lento di piccole comunità in cui la socialità, l’affettività e il rispetto per gli anziani solo al primo posto.

La longevità è, quindi, la protagonista assoluta di questo viaggio affascinante. Il Visitor Centre di Tortolì è promosso dal Consorzio Industriale della Provincia dell’Ogliastra con la Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Turismo. A gestire lo spazio immersivo e multimediale negli spazi del Convitto Agrario di Tortolì è l’ITS Fondazione Blue Zone che ha come obiettivo quello di voler preservare, valorizzare e promuovere gli elementi distintivi e attrattivi delle aree Blue Zone in un’ottica trasversale, comprensiva di tutti i beni identitari. Attraverso l’utilizzo di Visori VR i visitatori potranno immergersi, attraverso la tecnologia della realtà virtuale, in un ambiente digitale che racconta la longevità in tutti i suoi aspetti: attraverso l’uso di video l’utente entrerà in un mondo virtuale capace di suscitare il piacere di vivere un angolo della Sardegna unico, uno spazio nel quale può muoversi e interagire con quello che lo circonda. Uno strumento di conoscenza di uomini e donne che hanno superato la soglia del secolo. Saranno loro ad accompagnare il visitatore in una camminata virtuale nella natura o per le vie dei loro paesi, attraverso mani che si intrecciano negli affetti, nel lavoro o nelle semplici passioni di una vita.

Nel Visitor Center allestito a Tortolì si potrà vivere l’esperienza della Stanza Immersiva, uno spazio fisico in cui il virtuale entra in scena grazie a sensori e video proiezioni e lo spettatore diventa il protagonista di un racconto. Tutte le sfumature dell’Ogliastra dei centenari diventano il teatro di un racconto a 360° in grado di coinvolgere grandi e piccini in una esperienza davvero unica. Il Visitor Centre di Tortolì, in cui campeggiano le straordinarie foto dei centenari ogliastrini, simbolo di una delle cinque aree del mondo in cui si vive più che altrove, è composto da ambienti interattivi dove sono presenti schermi che – con immagini, video e suoni – anche attraverso la modalità touch completano la narrazione del racconto multimediale dell’Ogliastra. L’intento finale è, pertanto, far vivere un’esperienza attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, con compito di attirare l’attenzione tramite esperienze sensoriali, stimolare o ricreare determinati stati d’animo e sentimenti, creare stimoli e invitare all’azione.

“Un formidabile strumento di attrazione turistica che utilizza la leva della longevità dell’Ogliastra attraverso le tecnologie della realtà virtuale e immersiva. Il Visitor Center inaugurato oggi al Convitto Agrario di Tortolì rappresenta un nuovo modo di raccontare il benessere, la qualità della vita, il cibo e il territorio di una delle zone della Sardegna più apprezzate del mondo”. Lo afferma l’assessore del Turismo della Regione Sardegna, Gianni Chessa, in riferimento all’apertura del nuovo spazio multimediale e interattivo che consentirà a cittadini, e soprattutto ai turisti, di intraprendere un viaggio per conoscere i segreti della longevità della blue zone sarda, uno delle cinque del mondo dove si vive di più. ” Il Visitor Center – conclude Chessa- promuoverà le peculiarità naturali, culturali, sociali e dello stile di vita dei centenari atrraverso esperienze sensoriali uniche”.

Dopo oltre ottant’anni di attività, la Gioielleria Rosas abbasserà definitivamente la saracinesca. Con l’inizio del 2026 Nuoro perderà uno dei suoi negozi storici, un punto di riferimento che ha attraversato generazioni, accompagnando la vita della città e dei suoi abitanti nei momenti più importanti.

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La storia della famiglia Rosas affonda le radici nel primo Novecento. Il primo negozio viene aperto a Cagliari dal capostipite Sebastiano Rosas, ma è nel 1943–1944 che il figlio Antonio decide di stabilirsi a Nuoro e avviare l’attività che diventerà un’istituzione cittadina. Arrivato come militare della Guardia di Finanza, Antonio sceglie di restare in città, apre un piccolo punto vendita nel Corso Garibaldi e pone le basi di una tradizione destinata a durare nel tempo.

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Negli anni la gioielleria cresce grazie al lavoro di tutta la famiglia: prima la moglie, poi i figli Sebastiano, Franco, Gabriella, Pinuccio e Fabio. L’offerta si amplia, affiancando ai preziosi una selezione sempre più ricercata di orologi, gioielli, oreficeria, cristalli e porcellane, con marchi nazionali e internazionali che contribuiscono a consolidarne il prestigio. Alla sede storica di Nuoro si affianca anche un secondo punto vendita a Olbia, segno di una visione imprenditoriale capace di guardare lontano.

Nel 1955 il trasferimento nel palazzo Satta, al civico 99 di Corso Garibaldi, sancisce definitivamente il legame tra la gioielleria e il cuore della città. Qui, per decenni, generazioni di nuoresi hanno scelto un regalo, celebrato un matrimonio, segnato un traguardo importante della propria vita.

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Nel 1999 Sebastiano Rosas diventa unico proprietario della sede di Nuoro, coinvolgendo poi le figlie Raffaella, Maria e Valeria. Con lui la gioielleria entra nella terza e poi nella quarta generazione, mantenendo intatti i valori che ne hanno decretato il successo: professionalità, cortesia, attenzione al cliente e un rapporto umano che ha sempre fatto sentire chi entrava “come a casa”.

Dopo brevi esperienze di espansione, come il punto vendita a Pratosardo nei primi anni Duemila, la famiglia sceglie di concentrarsi nuovamente sul negozio storico del Corso, preservandone identità e anima. Una scelta coerente con una visione del commercio fatta di relazioni, fiducia e continuità. Ora la decisione definitiva: chiudere. Una scelta maturata nel tempo, condivisa in famiglia.

La notizia della chiusura, data sui profili social della gioielleria, ha suscitato un’ondata di affetto in città: messaggi, ricordi, ringraziamenti da parte di clienti che hanno voluto rendere omaggio a un negozio che è stato molto più di un’attività commerciale. Con la Gioielleria Rosas se ne va un pezzo di storia di Nuoro, fatto di tradizione, lavoro e legami autentici che resteranno nella memoria collettiva della città.