“Visioni Sarde” sbarca a Tortolì. I sei corti finalisti in una serata al San Francesco
Ospiti della serata: gran parte dei registi che dialogheranno con il pubblico. Le tematiche affrontate dalle loro opere lasciano prevedere un piacevole incontro all'insegna della riflessione.
Fra le tanti manifestazioni letterarie, storico teatrali, espositive e sportive che animano l’estate tortoliese ben si inserisce la serata dell’8 settembre dedicata alla settima arte.
I cortometraggi della rassegna cinematografica “Visioni Sarde” saranno proposti presso il Teatro San Francesco, piazza Fra Locci, con inizio alle ore 21:00.
L’evento è realizzato, con il patrocinio del Comune di Tortolì, dall’Associazione Culturale Sĭmul, presieduta da Alessandro Piras e animata dal Direttore artistico Antonio Ghironi. L’Associazione Sĭmul si conferma quindi come una bella realtà culturale molto attiva a Tortolì nel campo del teatro, del cinema, dell’arte e dell’editoria.
Ospiti della serata: gran parte dei registi che dialogheranno con il pubblico. Le tematiche affrontate dalle loro opere lasciano prevedere un piacevole incontro all’insegna dell’emozione e della riflessione.
In programma
● “Una splendida felicità” di Simeone Latini. Eleonora ha 16 anni ed è pietrificata da ciò che sta accadendo. Più il virus si diffonde, più la paura paralizza la sua vita di adolescente, con la famiglia e gli amici. Troverà la forza rifugiandosi nella poesia e in lei risuoneranno le parole di conforto e incoraggiamento della nonna ;
● “Santamaria” di Andrea Deidda. Negli anni d’oro della boxe un giovane si prepara al primo incontro della sua carriera: la scalata all’Olimpo del pugilato inizia sul ring di un piccolo paese dove finte, diretti e montanti svelano la potenza dei sogni di un boxeur ragazzino;
● “Senza te- Without you” di Sergio Falchi. Un anziano che ha perso la moglie vive da solo il primo periodo della pandemia. A causa del Covid non può avere rapporti neppure con la nipote che gli porta da mangiare e vive nel ricordo dell’amore della sua vita;
● “Mammaranca” di Francesco Piras. Giovanni e Michele hanno undici e nove anni e vivono in un quartiere popolare della periferia di Cagliari. La vita dei due bambini sembra cambiare dopo l’arrivo improvviso di un gratta e vinci.
● “12 Aprile” di Antonello Deidda. Un ironico viaggio nel tempo che unisce il mitico giorno, in cui nel 1970 la squadra di calcio del Cagliari vinse lo scudetto e quello del 2020, in pieno lockdown, in una città deserta e inquietante;
● “Fradi miu” di Simone Contu. Un pastore deve vendicare la morte del fratello maggiore, ucciso molti anni prima sotto i suoi occhi di adolescente. Ma la vendetta non si addice alla sua indole pacifica, o almeno così sembra;
● “La Venere di Milis” di Giorgia Puliga. La storia si dipana tra tentativi di imboscamento da parte di Toni agricoltore rassegnato, equivoci e momenti di suspense, con le donne del passato lontano o quelle del presente sempre forze motrici del destino degli uomini.
La rassegna itinerante “Visioni sarde” è co-organizzata dalla Fondazione Sardegna Film Commission e dalla Cineteca di Bologna con la collaborazione del Circolo Gramsci di Torino e dall’Associazione “Visioni da Ichnussa”.
Per informazioni e prenotazioni chiamare 3285793165 o scrivere a [email protected].
Ingresso gratuito
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