La bellezza del ricordo. Lanusei in un prezioso filmato RAI del 1963

In un angolo remoto e silenzioso della Sardegna, tra montagne e silenzi antichi, una parete ha preso vita trasformandosi in un affresco monumentale di storia, identità e spiritualità. È qui che l’artista sardo Mauro Patta ha realizzato la sua ultima opera muraria: Domu ‘e Urxia, un murale di 120 metri quadri che si trova a Esterzili e celebra la profonda sacralità della cultura nuragica.
Sotto un cielo notturno trapunto di stelle, emergono le forme possenti del tempio di Domu ‘e Urxia, vegliato dagli iconici bronzetti nuragici, custodi silenziosi della memoria collettiva. Il murale fonde elementi architettonici, geometrie ispirate all’antico culto sardo, creando una narrazione visiva densa di significato e profondamente radicata nel territorio.
«Tra geometrie tessili e memoria di pietra, ho voluto raccontare la sacralità sarda che non svanisce», ha dichiarato l’artista. Un racconto che si dipana con forza visiva e rispetto, portando alla luce un patrimonio spirituale che ancora oggi vive nel paesaggio e nei gesti della comunità.
L’opera è stata realizzata grazie alla collaborazione con il Comune di Esterzili, che ha accolto e sostenuto l’iniziativa con entusiasmo, confermando il proprio impegno nella valorizzazione dell’arte pubblica come strumento di memoria e identità.
Chi visita questo luogo non si trova semplicemente davanti a un murale: si immerge in una narrazione antica, che vibra ancora tra le pietre e le stelle. Un invito a scoprire – o riscoprire – un luogo dove l’arte non è solo bellezza, ma testimonianza viva di ciò che siamo stati e continuiamo a essere.