Quattro giorni di pura energia alla kermesse musicale Arabax Music Festival 2023 che si è conclusa ieri.
Le Rocce Rosse hanno fatto da cornice a una sfilata di cantanti e artisti che hanno fatto saltare e cantare il pubblico di ogni età.

Tanti gli omaggi alla terra sarda con Mahmood che ha dedicato la canzone “Non potho reposare” a Michela Murgia, Fabri Fibra che ha preso una bandiera sarda data da un fan avvolgendosi con i 4 mori e il quartetto Albertino, Molella, Fargetta e Prezioso che hanno omaggiato il vessillo sardo con una bandiera con i loro volti al posto dei mori.

Rosa Chemical nella terza serata ha dato spettacolo con i suoi testi eccentrici e senza filtri che caratterizzano il suo personaggio, seguito dal rapper napoletano Paky, nuovo idolo nella scena urban italiana. L’energia salentina dei Boomdabash ha infiammato le migliaia di persone sotto al palco con le hit più ballate dell’estate passando poi il testimone al Deejay Time che ha fatto ballare il pubblico con le canzoni storiche della musica dance anni ’90: una chiusura spettacolare per la seconda edizione dell’Arabax Music Festival.

La foto del giorno è dedicata al suggestivo presepe della chiesa di Lotzorai, un diorama realizzato interamente a mano che unisce arte, fede e profondo significato simbolico. Per la parrocchia di Sant’Elena Imperatrice si sono messi al lavoro i membri del Gruppo del Presepe di Lotzorai, che con passione e grande cura artigianale hanno dato vita a un’opera di forte impatto emotivo.

Ogni dettaglio racconta un messaggio: il ponte, elemento centrale del presepe, è simbolo di unione tra i popoli, di incontro e di dialogo, mentre Gesù Bambino è posto a rappresentare i più deboli, i poveri, coloro che spesso vivono ai margini della società, anche sotto i ponti, ricordando a tutti il vero significato del Natale.

Il risultato è un presepe capace di riportare al centro i valori della solidarietà e dell’accoglienza.