Sempre più avvistamenti per la foca monaca: ecco cosa fare se si ha la fortuna di incontrarne una

Con i nuovi dati sulla specie che ne registrano la presenza in almeno 6 ‘hot spot’ nel Mediterraneo, dall’Alto Adriatico alle acque sovrastanti il canyon di Caprera fino alle Isole Baleari, le possibilità di incontri in mare diventano sempre più concrete.
Le ultime ricerche hanno fornito una nuova visione della distribuzione della foca monaca nel Mediterraneo, il mammifero marino considerato fino a qualche decennio fa una specie condannata all’estinzione. Gli avvistamenti di questo affascinante e raro animale diventano sempre più frequenti e possibili lungo le nostre coste, specie nel periodo in cui si concentrano le attività turistiche: per questo il WWF lancia un Vademecum per diffondere un comportamento corretto in caso di avvistamento. Tra gli obiettivi: non creare disturbo alla specie e informare tempestivamente i ricercatori con gli elementi necessari all’identificazione.
Lungo le coste italiane sono state di recente evidenziate 6 aree di grande interesse, hotspots ad alta incidenza di dati di presenza forniti da un nuovo sistema di rilevamento basato sulla ricerca del DNA ambientale (e-DNA) in campioni di acqua di mare: l’Alto Adriatico, il golfo di Taranto tra le coste della Calabria, il Salento e le coste albanesi, il canale di Sicilia tra Pantelleria e le isole Pelagie, le isole Eolie e la costa tirrenica della Calabria e le isole dell’arcipelago Toscano fino al canyon di Caprera e le coste orientali della Sardegna. La ricerca, compiuta dal gruppo di studiosi dell’Università di Milano Bicocca coordinato da Elena Valsecchi in stretta collaborazione col Gruppo Foca Monaca con un monitoraggio effettuato lungo le coste italiane e nei tratti di mari limitrofi tra il 2020 e 2021 e pubblicata su Scientific Reports, ha dato lo spunto al WWF per avviare una collaborazione con questi due enti per una vasta azione di citizen science nell’ambito della Campagna WWF GenerAzioneMare, in grado di potenziare la raccolta di campioni con l’aiuto di volontari, turisti, le community di WWF Young e WWF SUB. Solo tra il 2022 e il 2023 sono stati avvistati e ‘validati’, attraverso un protocollo di intervista messo a punto dal Gruppo Foca Monaca, alcune decine di avvistamenti.
Ma l’avvistamento diretto di un animale non è il solo dato che ‘certifica’ la presenza di questa specie in un determinato tratto di mare: la foca monaca è infatti un animale pelagico, che trascorre gran parte del suo tempo in mare aperto, tranne nel periodo di accoppiamento e riproduzione, e quindi molto difficile da avvistare. I rilevamenti effettuati con l’e-DNA rappresentano quindi un’integrazione fondamentale per la reale conoscenza della distribuzione della foca monaca nei nostri mari e che hanno il vantaggio di non creare alcun disturbo, come potrebbe avvenire, ad esempio, con la perlustrazione in grotta.
IL VADEMECUM WWF: COSA FARE SE SI INCONTRA LA FOCA MONACA
Mantieni una distanza minima di almeno 50 metri: le foche monache sono animali selvatici e sensibili agli intrusi. Rispetta la loro tranquillità e osservali da lontano.
Se incontri una foca monaca a terra, osservala senza mai interrompere il collegamento tra l’animale e il mare: è importante non frapporsi tra la foca e il suo ambiente naturale. Questo potrebbe causare stress e disagio all’animale.
Tieni lontano gli animali domestici. Evita che il tuo cane o quello di altri curiosi si avvicini all’animale. Questo potrebbe spaventare la foca ma anche trasmetterle malattie pericolose. Suggerisci lo stesso comportamento a chi si avvicina con lo stesso scopo.
Non intervenire direttamente: anche se vedi una foca monaca ferita o in difficoltà, evita di intervenire autonomamente. È importante lasciare le operazioni di soccorso agli esperti competenti, come i veterinari del centro di recupero della fauna selvatica locale. Segnala immediatamente la situazione e attendi il loro arrivo.
Non avvicinarti o toccare le foche monache: anche se possono sembrare amichevoli o curiose, evita di avvicinarti o toccare le foche monache. Questo può causare loro stress e interferire con il loro comportamento naturale.
Riduci al minimo il rumore e i movimenti bruschi: le foche monache sono sensibili al rumore e ai movimenti improvvisi. Cerca di mantenere un tono di voce basso e fai movimenti lenti e delicati per non disturbare l’animale.
Non gettare cibo o rifiuti nelle vicinanze: è importante mantenere l’ambiente circostante pulito e privo di rifiuti. Non gettare cibo o rifiuti vicino alle foche monache, in quanto potrebbe alterare il loro comportamento alimentare e avere effetti negativi sulla loro salute.
Documenta fotograficamente eventuali ferite: se noti che la foca monaca presenta ferite o lesioni evidenti, cerca di documentarle fotograficamente senza avvicinarti troppo. Queste informazioni possono essere utili per gli esperti nell’analisi e nella cura dell’animale.
Informa immediatamente gli esperti del Gruppo Foca Monaca (GFM): se incontri una foca monaca o noti qualcosa di insolito nel suo comportamento, contatta gli esperti del GFM o un centro di recupero della fauna selvatica. Fornisci loro tutte le informazioni rilevanti e segui le loro istruzioni.
Contribuisci alla conservazione: puoi sostenere la conservazione delle foche monache partecipando a programmi di monitoraggio del WWF Italia e del Gruppo Foca Monaca dedite alla protezione di questa specie. Educa anche gli altri sulla loro importanza e sulle migliori pratiche per interagire responsabilmente con le foche monache.

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