La sera del 7 giugno del 1984, Enrico Berlinguer, segretario del Pci, stava concludendo il suo comizio in piazza della Frutta a Padova, per la campagna elettorale delle Europee quando improvvisamente si sentì male.

Riuscì a portare a termine il suo discorso, con grande fatica, mentre la gente gli urlava, impaurita: «Basta, Enrico!». All’improvviso, il mancamento: i collaboratori lo ressero tra le braccia e lo portarono in albergo. Nella notte Berlinguer entrò in coma. Dopo quattro giorni di agonia, l’11 giugno il politico originario di Sassari morì all’ospedale di Padova per emorragia cerebrale. 

Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini mise a disposizione l’aereo presidenziale per il trasporto della salma, dichiarando: “Lo porto via come un amico fraterno, come un figlio, come un compagno di lotta”. Alla cerimonia funebre in piazza San Giovanni in Laterano, a Roma, parteciparono più di un milione di persone.  

Alle elezioni europee, probabilmente sull’onda emotiva della morte dell’amatissimo segretario nazionale, il Pci superò per la prima volta la Dc, diventando il primo partito italiano.  

Una corsa contro il tempo ha permesso ai medici del San Francesco di Nuoro di salvare la vita di una donna di 61 anni colpita da shock settico dopo una gastroenterite contratta all’estero.

Come riferito dall’ospedale, il personale sanitario è riuscito a individuare il batterio responsabile e ad avviare le cure necessarie, ma per completare il trattamento serviva un farmaco salvavita introvabile.

Grazie alla collaborazione con il Policlinico San Martino di Genova e all’intervento dell’elisoccorso Areus, il medicinale è stato recuperato e trasportato in tempi record, consentendo la guarigione della paziente.

«Un lavoro di squadra straordinario – ha commentato il Commissario Straordinario dell’ASL 3 di Nuoro, Angelo Zuccarelli – che dimostra quanto la nostra sanità pubblica sappia fare la differenza anche nelle situazioni più critiche».