Lo sapevate? In Sardegna esiste il Museo del Carbone: ecco dove
Il progetto per il recupero e la valorizzazione del sito ha reso fruibili gli edifici e le strutture minerarie che oggi costituiscono il Museo: ecco come e quando visitarlo
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Il sito minerario di Serbariu, attivo dal 1937 al 1964 nel Sulcis, ha caratterizzato l’economia del Sulcis e rappresentato tra gli anni ’30 e ’50 una delle più importanti risorse energetiche d’Italia. Il complesso è stato recuperato e ristrutturato a fini museali e didattici. Il progetto per il recupero e la valorizzazione del sito ha reso fruibili gli edifici e le strutture minerarie che oggi costituiscono il Museo del Carbone.
La visita include i locali della lampisteria, della galleria sotterranea e della sala argani.

PH Museo del carbone
Nella lampisteria ha sede l’esposizione permanente sulla storia del carbone, della miniera e della città di Carbonia. L’ampio locale accoglie una preziosa collezione di lampade da miniera, attrezzi da lavoro, strumenti, oggetti di uso quotidiano, fotografie, documenti, filmati d’epoca e videointerviste ai minatori.
La galleria sotterranea mostra l’evoluzione delle tecniche di coltivazione del carbone utilizzate a Serbariu dagli anni ’30 fino alla cessazione dell’attività, in ambienti fedelmente riallestiti con attrezzi dell’epoca e grandi macchinari ancora oggi in uso in miniere carbonifere attive.
La sala argani, infine, conserva al suo interno il macchinario con cui si manovrava la discesa e la risalita delle gabbie nei pozzi per il trasporto dei minatori e delle berline vuote o cariche di carbone.
Sapete come si cucina la carne a carraggiu? E che fu Wagner a documentarla in Ogliastra?

Nel 1905, Max Leopold Wagner, celebre etnologo tedesco, scoprì a Tortolì la cottura “a carraggiu”. Ecco come andarono le cose e di che tipo di cottura si tratta
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Nel 1905, Max Leopold Wagner, celebre etnologo tedesco, scoprì a Tortolì la cottura “a carraggiu”. Durante un’escursione in bicicletta con il collega Eugen Burger, fu attirato dal bagliore di un fuoco e, temendo un incendio, si avvicinò: invece trovò una festa con balli sardi e musica di launeddas.
Wagner apprese che la carne, cucinata intera in una fossa sotterranea coperta di terra e rami, arrostiva lentamente sotto il fuoco secondo l’antica tradizione tortoliese.
Non si sa quale animale fosse, ma Wagner ne lodò il sapore, probabilmente assaggiandolo, restando affascinato da questo originale metodo di cottura.
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