Credenze popolari sarde. Perché si dice porti male rovesciare olio e sale?
In Sardegna ( ma non solo) per tanto tempo si è creduto che rovesciare olio e sale portasse sfortuna. Oggi vi spieghiamo quali sono le ragioni – molto antiche – alla base di questa credenza popolare.
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In Sardegna ( ma non solo) per tanto tempo si è creduto che rovesciare olio e sale portasse sfortuna. Oggi vi spieghiamo quali sono le ragioni – molto antiche – alla base di questa credenza popolare.
Ci sono molte credenze popolari che si tramandano da generazioni in cucina, ma le più famose e conosciute sono quelle relative all’utilizzo di sale e olio.
Il sale, da sempre considerato un bene pregiato, era utilizzato già dagli antichi Romani come strumento di commercio e di pagamento ( da qui il termine “salario”). Rovesciare accidentalmente sale sulla tavola è considerato quindi un presagio di sfortuna e in particolare un segno che denota una futura perdita di denaro.
Inoltre, è molto diffusa la credenza che il sale “non debba passare di mano in mano”, perché in un passaggio della Bibbia si dice che Giuda avesse sparso del sale poco prima di tradire Gesù nell’ultima cena.
Simile è il caso dell’olio. L’olio, tanto apprezzato da essere conosciuto come “oro liquido”, è sempre stato considerato un alimento prezioso e ricco sin da tempi antichi. Involontariamente sciupare dell’olio, versandolo sulla tavola o a terra, è ritenuto un simbolo di spreco e di una sorta di maledizione: un annuncio di sventura e povertà.
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Arbatax, la Guardia di Finanza dona 600 capi d’abbigliamento alla Caritas

Un gesto concreto che rafforza il legame tra istituzioni e territorio e che, come sottolineato dalla Caritas, rappresenta un aiuto immediato per molte famiglie dell’Ogliastra.
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La Guardia di Finanza di Arbatax ha consegnato questa mattina 600 capi di abbigliamento alla Caritas Diocesana di Lanusei, destinati alle persone e alle famiglie in difficoltà del territorio. Si tratta di indumenti di buona qualità e conformi alle norme di sicurezza, sequestrati durante l’estate nel corso delle attività di controllo economico lungo il litorale ogliastrino.
I capi, pur essendo regolari e non contraffatti, erano stati posti in vendita con modalità non conformi alla normativa sul commercio ambulante. Per questo motivo le Fiamme Gialle li avevano sottoposti a sequestro amministrativo e, concluso l’iter previsto, hanno potuto destinarli a scopi sociali.
Il materiale è stato consegnato presso la sede Caritas di Tortolì, in via Monsignor Virgilio, alla presenza del Comandante della Compagnia di Arbatax, Tenente Leonardo Di Blasi, che ha accompagnato il personale della Guardia di Finanza nella distribuzione dei colli di indumenti.
Il Presidente della Caritas Diocesana ha espresso il proprio ringraziamento per l’iniziativa, sottolineando «la sensibilità e la vicinanza dimostrate dalle Fiamme Gialle nei confronti della comunità, soprattutto verso chi si trova in condizioni di maggiore fragilità». Ha inoltre auspicato che «gesti come questo possano ripetersi, perché testimoniano l’importante vocazione sociale del Corpo e l’elevato senso civico dei finanzieri». Un gesto concreto che rafforza il legame tra istituzioni e territorio e che, come sottolineato dalla Caritas, rappresenta un aiuto immediato per molte famiglie dell’Ogliastra.
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