Credenze popolari sarde. Perché si dice porti male rovesciare olio e sale?
In Sardegna ( ma non solo) per tanto tempo si è creduto che rovesciare olio e sale portasse sfortuna. Oggi vi spieghiamo quali sono le ragioni – molto antiche – alla base di questa credenza popolare.
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In Sardegna ( ma non solo) per tanto tempo si è creduto che rovesciare olio e sale portasse sfortuna. Oggi vi spieghiamo quali sono le ragioni – molto antiche – alla base di questa credenza popolare.
Ci sono molte credenze popolari che si tramandano da generazioni in cucina, ma le più famose e conosciute sono quelle relative all’utilizzo di sale e olio.
Il sale, da sempre considerato un bene pregiato, era utilizzato già dagli antichi Romani come strumento di commercio e di pagamento ( da qui il termine “salario”). Rovesciare accidentalmente sale sulla tavola è considerato quindi un presagio di sfortuna e in particolare un segno che denota una futura perdita di denaro.
Inoltre, è molto diffusa la credenza che il sale “non debba passare di mano in mano”, perché in un passaggio della Bibbia si dice che Giuda avesse sparso del sale poco prima di tradire Gesù nell’ultima cena.
Simile è il caso dell’olio. L’olio, tanto apprezzato da essere conosciuto come “oro liquido”, è sempre stato considerato un alimento prezioso e ricco sin da tempi antichi. Involontariamente sciupare dell’olio, versandolo sulla tavola o a terra, è ritenuto un simbolo di spreco e di una sorta di maledizione: un annuncio di sventura e povertà.
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Cristian Conigiu di Villagrande conquista il bronzo alla Coppa Italia di lotta olimpica

A soli 15 anni, Cristian ha affrontato avversari più grandi e più esperti, dimostrando una straordinaria tenacia e una fame di vittoria che lo hanno portato a imporsi sui suoi avversari in tempi rapidi.
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Una grande soddisfazione per lo sport ogliastrino arriva da Villagrande: Cristian Conigiu, giovane talento del Yaoki Dojo, ha conquistato un prestigioso bronzo alla Coppa Italia di lotta olimpica, svoltasi a Livorno.
A soli 15 anni, Cristian ha affrontato avversari più grandi e più esperti, dimostrando una straordinaria tenacia e una fame di vittoria che lo hanno portato a imporsi sui suoi avversari in tempi rapidi. Questo risultato non è solo un traguardo agonistico: in piccole realtà come Villagrande lo sport gioca un ruolo fondamentale nella crescita dei ragazzi, insegnando disciplina, resilienza e spirito di squadra.
“Perseguire un obiettivo non significa solo nello sport, ma anche a scuola o in ambito lavorativo – spiega Davide Scudu, insegnante tecnico del Yaoki Dojo – se non nasce l’obiettivo dentro i ragazzi non si possono avere risultati. Noi come società cerchiamo di farli appassionare: se un ragazzo si appassiona, è disposto a fare enormi sacrifici.”
Il Yaoki Dojo, sotto la guida appassionata di Scudu, 47 anni, è molto più di una palestra: è un luogo di crescita personale e sportiva, dove decine di giovani trovano motivazione e supporto quotidiano. Cristian, insieme ai suoi compagni, pratica due discipline olimpiche, judo e lotta, vivendo esperienze che vanno ben oltre l’allenamento.
Questo bronzo rappresenta un’ulteriore conferma della qualità del lavoro del Yaoki Dojo e lascia intravedere un futuro brillante per i giovani atleti ogliastrini, che dimostrano come lo sport, anche nelle piccole comunità, sia uno strumento prezioso di formazione e crescita.

Cristian Conigiu
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