Cardedu, purtroppo ancora nessuna notizia di Stefano Muceli, scomparso martedì
Il 58enne è stato visto per l’ultima volta nella zona di Perda Niedda: in azione da mercoledì soccorritori, carabinieri e tantissimi volontari
Da martedì sera è scomparsa ogni traccia di Stefano Muceli, un 58enne allevatore di Cardedu.
Nonostante l’impiego di un elicottero e l’impegno delle squadre del Soccorso alpino e speleologico, del Soccorso alpino della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, insieme ai Carabinieri della compagnia di Jerzu e a numerosi volontari, le ricerche sono state sinora infruttuose.
L’area delle ricerche è concentrata nei pressi dell’ovile di proprietà del mancato, situato nella zona impervia della località Perda Niedda nel Comune di Cardedu, caratterizzata dalla presenza di fitta vegetazione e boschi, che rende ancora più difficili le ricerche dell’uomo.
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Lo sapevate? L’opera la “madre dell’ucciso” di Ciusa è ispirata ad un tragico episodio realmente accaduto
Un dramma talmente forte da segnare l'animo di Ciusa, che circa vent'anni dopo avrebbe realizzato la suggestiva opera la "madre dell'ucciso".
La famosa statua “la madre dell’ucciso”, dell’artista nuorese Francesco Ciusa, che venne esposta il 25 aprile del 1907 alla Biennale di Venezia, dove riscontrò un grande successo, fu ispirata da un tragico episodio.
Infatti l’artista nel luglio del 1897, appena adolescente, fu colpito da una terribile scena nella zona di Tertilo, presso “Funtana de Littu” dove era stato assassinato un uomo.
Lo scultore, si era recato nel luogo del delitto dopo che si era sparsa la voce nel capoluogo barbaricino, lì vide una donna “urlante, come ombra nera di malaugurio” che si avvicinava all’uomo prima vita “e poi il suo chiuso silenzio accanto al cadavere”. Era la madre del giovane assassinato.
Un dramma talmente forte da segnare l’animo di Ciusa, che circa vent’anni dopo avrebbe realizzato la suggestiva opera la “madre dell’ucciso”.
A svelare il fatto che ispirò la scultura, fu lo scrittore Remo Branca, raccogliendo la testimonianza dell’artista nuorese durante una passeggiata, negli anni ’30, nella stessa fontana dove accade l’omicidio.
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