Tortolì, speciale elezioni. Intervista al candidato sindaco Franco Pili

Il programma, le esperienze, le idee per il futuro e le considerazioni sul passato di Tortolì di Franco Pili, candidato sindaco con la lista "Cambiamo Insieme Tortolì-Arbatax"
Franco Pili, ingegnere 61enne, oggi si racconta ai nostri lettori in vista delle elezioni del 28 e 29 maggio che lo vedono candidato alla carica di sindaco con la lista “Cambiamo insieme Tortolì-Arbatax”.
Partiamo dalla situazione attuale in cui si trova Tortolì. Qual è il suo giudizio sull’operato della precedente amministrazione?
Quale amministrazione? Un’amministrazione è tangibile, questa nemmeno si vede. Tortolì ha bisogno di una guida all’altezza delle sue potenzialità. Ci stiamo candidando per questo.
Cosa pensa di poter offrire alla sua comunità, nel caso in cui venisse eletto Sindaco? Se dovesse vincere le elezioni quale sarà la priorità nella sua agenda politica?
Siamo ossessionati dal metodo. E’ ciò che ripetiamo in ogni occasione pubblica e per strada, quando incontriamo i cittadini. Il metodo è tutto. Non promesse, vuote, o difficilmente realizzabili, non tarate sulle reali possibilità, ma progettazione, nel breve medio e lungo periodo, con lo sguardo al 2028. Per esempio, un primo passo immediatamente affrontabile? Il decoro urbano. Vogliamo una città pulita, accogliente, attrattiva.
Quali sono le doti che farebbero di lei un buon Sindaco per la nostra comunità?
Io sarò un buon sindaco con una squadra efficiente, innanzitutto. Una buona squadra ha come mission il bene della comunità. Il bene della comunità non è astratto, passa dai marciapiedi inclusivi, alla riqualificazione delle porte di accesso alla città, vale a dire porto, aeroporto, strade, incroci messi in sicurezza, passa dalla valorizzazione del tessuto produttivo del territorio, che non riguarda esclusivamente Tortolì ma tutto il circondario, e questo significa saper fare rete, con le amministrazioni, con i privati.
Essere un buon sindaco significa trattare le zone periferiche con la stessa attenzione dedicata al centro storico, anzi con maggiore riguardo.
Significa garantire alle famiglie i servizi essenziali per poter crescere e formare i propri figli al meglio e in sicurezza, significa permettere loro di conciliare tempi di vita e di lavoro, sapere che se stanno male c’è una sanità pubblica locale capace di farsene carico.
Esser un buon sindaco significa esserci. Cosa che la precedente amministrazione si è dimenticata di fare.
Tortolì è una cittadina a vocazione turistica: quali saranno le azioni volte a sviluppare questo settore?
Vogliamo una Tortolì accessibile, vivibile, connessa, sicura. Questo la rende attrattiva, per il turismo interno e per chi ci guarda al di fuori dei confini nazionali. Attrattività che passa anche dalla conoscibilità dell’enorme patrimonio naturalistico e culturale che offriamo. Per far sì che questo accada serve rafforzare porto e aeroporto.
Ma permettimi una parentesi importante, alla luce dell’iniziativa che ha visto Ladu all’aeroporto in presenza dell’assessore Moro. Siamo onesti: chi ha investito per risollevare le sorti dell’aeroporto di Tortoli, in passato, è il centrosinistra regionale, con fondi mirati.
Fossi stato in Ladu avrei chiesto all’attuale governo della Regione che fine hanno fatto i soldi promessi. Perchè l’aeroporto non ha visto un centesimo. Per fortuna le elezioni di febbraio 2024 ci permetteranno di ribaltare la situazione ed essere di nuovo attivi e decisivi. E aggiungo: Ladu si sta forse intestando la presunta riapertura dell’aeroporto con il traffico della sola aviazione privata?
Non risolve il problema. Per far sì che Tortolì diventi scalo strategico per tutta la Sardegna, non solo per l’ogliastra, si deve investire nei voli charter. Si deve fare un piano di investimento per l’adeguamento tecnico e tecnologico, ad oggi assente. Noi siamo e saremo al lavoro per questo.
Pianificazione territoriale: che interventi avete in mente per migliorare il territorio? Quali opere e lavori urbanistici porterete avanti, qualora eletti?
Investire sull’urbanistica, sulla sua pianificazione, significa occuparsi della difesa dei suoli, della sicurezza degli edifici, della stabilità degli spazi urbani, ma anche attuare politiche culturali, sociali ed economiche. L’urbanistica è pilastro portante di una comunità vivibile ed è per noi strategica. Nella mia vita professionale da ingegnere amante, conoscitore e appassionato dell’urbanistica, non solo per Tortolì ma anche per altri comuni dell’Ogliastra.
Mi viene in mente il centro storico di Baunei, per il quale ho progettato diverse opere facenti parte di un progetto organico pensato per realizzare l’albergo diffuso e dare vita a nuove botteghe al servizio del turismo. Penso a Santa Maria Navarrese, che mi ha visto impegnato nella redazione del piano regolatore del porto. E non posso non citare monte attu, che mi ha visto in prima fila per la valorizzazione del parco archeologico e ambientale, per la realizzazione di un impianto sportivo e di una zona turistica sostenibile, alternativa e attrattiva di nuovi mercati.
Il primo passo è la revisione del piano urbanistico comunale, che richiede un’interlocuzione diretta con la Regione Sardegna e tutti gli enti coinvolti, così che il tessuto residenziale e turistico della nostra città avvenga in maniera coordinata. A cascata, una volta messa in sicurezza la struttura portante di ogni altra opera pubblica, possiamo concentrarci su progetti mirati per i quartieri, nel pieno rispetto del diritto alla casa e del territorio, avendo a cuore l’accessibilità della città, la sua immagine, la sua sostenibilità energetica.
Qual è la sua posizione sulla situazione in cui versano porto e aeroporto?
Scattiamo una fotografia: le attuali condizioni in cui versano porto e aeroporto non permettono di pianificare un efficiente sistema di trasporti, questo ostacola una prospettiva di sviluppo del comparto turistico e commerciale. Dell’aeroporto ho già detto, mi preme dire la mia anche sul porto: Tortolì vanta importanti realtà imprenditoriali legate all’industria, alla pesca, alla nautica, al commercio.
C’è stato un passato in cui questa centralità era riconosciuta e sfruttata, con oggettive ricadute economiche su tutto il territorio. Questo ci suggerisce una cosa: dal porto passa la crescita della nostra città. Perché siamo al centro del mediterraneo, perché abbiamo un concentrato di risorse e offerte che potrebbero determinare il futuro non solo dell’Ogliastra ma di tutta l’isola.
Attività produttive: come vorreste promuovere il tessuto imprenditoriale tortoliese?
Più che promozione penso che il tessuto imprenditoriale locale abbia bisogno di essere supportato. Mi piacerebbe che l’amministrazione mettesse a disposizione dei commercianti e degli artigiani risorse umane qualificate per affiancarli nel monitoraggio dei fondi europei e nazionali a disposizione. Significherebbe permettere un più facile accesso a finanziamenti che influenzano le sorti delle attività aperte, che spesso fanno fatica a tirare avanti.
Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del territorio?
Il nostro obiettivo è la messa al centro dell’individuo, la sua accoglienza, il suo inserimento sociale, culturale, economico, civico, lavorativo. I servizi esistenti a Tortolì vanno nettamente integrati, migliorati, prestando particolare attenzione alle fragilità e alla conciliazione tra i tempi di cura e di lavoro.
La comunità è fatta di persone, le famiglie con le diverse fasce di età esprimono esigenze specifiche, e noi dobbiamo essere in grado di rispondere ai loro bisogni nel modo più ampio e mirato possibile. Siamo per incrementare il servizio dell’asilo nido, creare un servizio di dopo scuola a supporto dei genitori che lavorano ma anche in risposta a situazioni di difficoltà. Vogliamo ampliare il servizio di assistenza domiciliare per gli anziani e i non autosufficienti. Vogliamo creare un centro di riferimento che aggreghi e argini le marginalità diffuse.
Cosa pensa del rapporto di Tortolì con gli altri comuni ogliastrini?
Tortolì non può permettersi un isolamento politico e pubblico. Isolamento generato anche dalla mala amministrazione uscente, che non ha colto l’importanza del dialogo strategico fra enti pubblici, fra istituzioni, altri comuni e cittadini. La chiave è fare rete, sempre.
Efficientamento energetico, gestione del verde e dei rifiuti, decoro urbano, cartellonistica: come renderete più bella e vivibile la nostra Tortolì?
Vogliamo una città più verde. Sembra banale, e invece è fondamentale: meno anidride carbonica, maggiore tutela del suolo, risparmio di energia e soldi.
Una città verde è una città sostenibile. Le drammatiche immagini che ci arrivano dall’Emilia-Romagna ci ricordano l’urgenza di dare risposte strutturali adeguate alle grandi sfide ambientali. Trascurarne l’importanza significa ritrovarsi ad affrontare l’emergenza senza strumenti adatti.
Vogliamo una città accogliente, con indicazioni chiare sui luoghi di interesse per chi vive Tortolì, per chi ci raggiunge e ci vuole scoprire.
Vogliamo una città pulita. Questo richiede una migliore organizzazione del sistema di raccolta differenziata e delle isole ecologiche, da riprogettare.
Associazioni, cultura e sport: quale sarà il rapporto tra il Comune e queste realtà, importantissime specialmente per i giovani?
Sport, cultura, associazioni, volontariato: il nostro gruppo porta dentro di sé queste realtà. Ne siamo diretta espressione, tanto da decidere di candidarci anche per dare risposta alle mancanze oggettive che subiscono. Ciò che è mancato in questi anni è la condivisione: noi siamo per una progettazione integrata basata sul coinvolgimento dei cittadini nella programmazione e lo sviluppo dei servizi.
Già questo marca la differenza. E’ lo spirito con cui supporteremo il lavoro di una rete culturale comunale esistente, che ha bisogno di vivere l’amministrazione come interlocutore diretto e principale. Siamo tutti dalla stessa parte: vogliamo valorizzare il patrimonio culturale e artistico e, nel farlo, dare il dovuto spazio ai giovani, presente e futuro della nostra comunità.
A un indeciso in cabina elettorale cosa direbbe per farsi votare?
Dateci una mano a cambiare insieme Tortolì – Arbatax.

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