In Sardegna c’è una domus de janas decorata talmente bella da chiamarsi “S’incantu”
La sua bellezza risalente a cinquemila anni fa, la rende la più spettacolare tra le 215 dome scolpite o dipinte(e su 3500 totali) scoperte nell’isola.
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La Tomba dell’Architettura Dipinta, nota come S’Incantu, è la più famosa delle quattro Domus de Janas nella necropoli di monte Siseri, nel comune di Putifigari (SS) in Sardegna.
La sua bellezza risalente a cinquemila anni fa, la rende la più spettacolare tra le 215 dome scolpite o dipinte(e su 3500 totali) scoperte nell’isola.
L’interno della tomba raggiunge l’apice dell’arte neolitica grazie alla complessità e all’armonia architettonica, alla ricchezza e alla varietà di decori e colori, e alla ricercatezza legata all’attenzione dei popoli prenuragici nei confronti dei defunti. Fu scoperta nel 1989 ed è datata tra il Neolitico recente e l’Eneolitico (3200-2600 a.C.); essa fu utilizzata sino all’epoca romana.
La tomba si trova lungo il pendio del Siseri, a quota 850 metri, ed è la tomba I del sepolcreto scavato ad anfiteatro. A poche decine di metri di distanza si trovano le tombe II e III, parzialmente danneggiate e soggette all’inondazione a causa del crollo parziale dei loro soffitti. Sul versante opposto del monte, a 700 metri dalle altre tre, si trova la quarta tomba chiamata Badde de Janas, anch’essa danneggiata.
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Festival del Supramonte: a Baunei una scommessa vinta tra sport, natura, cultura e convegni tematici

Dal 27 al 30 dicembre, centinaia di persone ogni giorno hanno partecipato al Festival del Supramonte, tra trekking guidati, arrampicate, percorsi di mountain bike e convegni su ambiente, turismo e sviluppo delle zone interne.
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La prima edizione del Festival del Supramonte si chiude con numeri e consensi da record, confermando la capacità del territorio di trasformarsi in un punto di riferimento per il turismo attivo e sostenibile. Dal 27 al 30 dicembre, il cuore di Baunei è diventato un vero e proprio laboratorio di sport, cultura e promozione del territorio, attirando migliaia di visitatori tra appassionati, operatori e curiosi.
Il Villaggio Supramonte, allestito in piazza Bingigedda grazie a una grande tensostruttura, ha ospitato una sala convegni da 600 posti e stand di operatori turistici, artigianato e prodotti enogastronomici locali. Nei pomeriggi del Festival, i convegni hanno affrontato temi cruciali per lo sviluppo delle zone interne: gestione ambientale e servizi in ambiente montano, promozione turistica e culturale, coesione sociale e prospettive di sviluppo della Sardegna interna. La presenza di istituzioni, operatori del settore e stampa specializzata ha trasformato l’evento in un autentico momento di confronto e progettualità.
Ma il Festival non è stato solo confronto teorico. Ogni giorno i visitatori hanno potuto vivere esperienze uniche: trekking guidati nel cuore del Supramonte, arrampicate sulle celebri pareti di Punta Caroddi, Pedra Longa e Punta Giradili, e percorsi di mountain bike tra panorami che uniscono mare cristallino, natura selvaggia e borghi autentici.
Uno dei momenti più attesi è stata la presentazione del libro di Maurizio Oviglia “Sardegna, le 100 più belle multipitch”, guida completa alle vie lunghe dell’isola, attesissima a livello internazionale. Un’occasione per mettere in luce le bellezze del territorio e attrarre alpinisti e appassionati da tutto il mondo.
Il Festival ha anche celebrato il talento locale attraverso contest fotografici e video e il Premio Supramonte, conferito a chi ha contribuito a valorizzare l’anima autentica del territorio, con riconoscimenti realizzati da artigiani locali. La manifestazione si è chiusa con un concerto dei cori polifonici Montesantu e Circannueu, che ha unito tradizione, cultura e emozione.
In quattro giorni intensi, il Festival ha mantenuto i riflettori puntati sul Supramonte, rivelandone le peculiarità paesaggistiche, culturali e sportive, e dimostrando quanto un’iniziativa ben organizzata possa diventare motore di visibilità, economia e coesione territoriale. Una prova concreta del potenziale del territorio, capace di attrarre interesse nazionale e internazionale e di mettere Baunei e il Supramonte al centro della mappa del turismo attivo in Sardegna.


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