Connessioni lente nel nuorese. L’ingegnere Fabio Contu: “Una sfida per le zone interne”
Un aspetto che purtroppo caratterizza e limita lo sviluppo economico e sociale dell'Isola: la parola all'ing. Fabio Contu
L’Ingegner Fabio Contu è tra quei professionisti che hanno deciso di restare nella propria terra per cercare di costruire qualcosa di concreto e di valore in Sardegna. È co-fondatore nonché Direttore Tecnico della Fonianet Telecomunicazioni, un’azienda che da oltre 13 anni opera nel settore delle telecomunicazioni e della sicurezza anti-intrusione su tutta l’isola. Di recente ha anche creato una rubrica (che sta riscuotendo parecchio successo e interesse sui social) che si chiama “L’ingegnere risponde” e che parte dal presupposto che la tecnologia non debba
essere una nemica ma un’alleata in grado di aiutarci a vivere meglio.
Così, ha deciso di bandire dai propri contenuti tutti quei tecnicismi in “ingegnerese” (così lo ha definito ironicamente lui stesso), che spesso portano ad allontanare le persone dalla tecnologia facendola apparire quasi un argomento per pochi eletti.
Oggi ci illustrerà la sua posizione nei confronti di un aspetto che purtroppo caratterizza e limita lo sviluppo economico e sociale dell’Isola: la carenza di connettività ad alta velocità nelle zone interne che, assieme ad altre
concause, limita la competitività delle nostre aziende sul mercato nazionale e la fruibilità dei contenuti sul web, più in generale, agli abitanti dell’hinterland.
«Se vivi in un paese del centro Sardegna e vuoi Internet veloce…trasferisciti in città» afferma provocatoriamente Contu in apertura. «Si fa un gran parlare di valorizzare e ripopolare i paesi del centro Sardegna, portare sull’isola turisti dalla penisola o dall’estero che ci vivano stabilmente, case a 1 € et similia. Poi, all’atto pratico, chi si trasferisce in un paesino del centro Sardegna (io sono nato e oggi vivo a Oniferi, un bellissimo paese di 900 abitanti tra le colline del nuorese) si confronta con connessioni internet lentissime, con download che, quando va benissimo, arriva a 15 Mbit/sec. e Upload sotto 1 Mbit/sec (ogni volta che devi inviare dei files di qualche decina di Megabyte tramite WeTransfer devi metterti comodo e aspettare). Il punto è sempre lo stesso: Il cosiddetto digital divide resta. I compaesani che leggeranno questo post (così come in altri piccoli paesi del nuorese, ma anche del sassarese, dell’oristanese ecc.), potranno confermare che le velocità di navigazione su internet sono quelle che ho indicato poco fa. Si danno incentivi di tutti i tipi e lo sviluppo delle zone interne resta ancora al palo. Non è possibile uno sviluppo delle aziende attuali se non si può competere alla pari con quelle di altri territori (provate ad affrontate un finanziamento erogato con click-day con connessioni a queste velocità e vedrete). Inoltre, non si possono attrarre investitori esterni a queste condizioni e lo smart working e la didattica a distanza diventano tragici: provate a fare streaming con connessioni come queste…In bocca al lupo!» spiega l’ingegnere.
E sulla fibra ottica? «Tante promesse dei vari operatori ma nei nostri piccoli centri ancora niente FTTH (fibra ottica fino a casa) e neppure FTTC (fibra ottica fino alla cabina di zona, e da lì si sfruttano i cavi telefonici già esistenti che arrivano nelle case). Qualche operatore ti propone FWA (connettività tramite segnale wireless) o connessioni tramite ponti radio con operatori locali Wireless (WISP, Wireless Internet Service Provider), ma non tutti i centri valgono
l’investimento di un ripetitore dedicato in zona (tanto piú se la conformazione geografica richiede dei rilanci radio intermedi): purtroppo la legge della domanda e dell’offerta è implacabile. In alternativa connessioni via satellite (e su quelle non mi esprimo…). La situazione è questa. Amiamo i nostri paesi ma il nostro amore romantico andrebbe supportato dalla concretezza di promesse istituzionali finalmente mantenute» conclude Contu.
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