Il semaforo di Punta Falcone: un gioiello abbandonato con vista sulla Corsica
La storia del punto più settentrionale dell’isola, dalla regolamentazione del traffico navale alla dismissione della rete costiera nazionale, oggi totalmente abbandonato
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La creazione del semaforo è stata una risposta alla tragedia del naufragio della fregata francese Sémillante nel 1855. Dopo quasi un secolo di attività, il semaforo è stato dismesso con l’introduzione di nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Oggi la struttura è ridotta a uno scheletro.
Situato sulla collina di Punta Falcone, offriva una visuale spettacolare sullo stretto e sulla Corsica, come raccontano bene gli amici di www.sardegnaabbandonata.it
Il semaforo di Punta Falcone, costruito per dirigere il traffico navale sulle Bocche di Bonifacio, ha continuato a funzionare fino all’introduzione delle nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’area circostante si affollò con l’installazione di batterie antiaeree e antinave.
Dopo quasi un secolo di servizio, il semaforo fu pensionato con la dismissione della rete costiera nazionale. Oggi, la struttura è ridotta a uno scheletro fatiscente, spogliata di mobilio e tracce umane, ma offre ancora una vista panoramica sulle Bocche di Bonifacio e sulla Corsica. La sala centrale e la vecchia asta semaforica sono murate, ma la terrazza sovrastante offre una vista mozzafiato sulla zona circostante.
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La voce della Sardegna risuona nel Supramonte: Piero Marras in concerto a Baunei

L’ingresso è gratuito.
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La grande musica d’autore torna a incontrare uno dei paesaggi più suggestivi dell’isola. Nel cuore del Supramonte, Baunei si prepara ad accogliere Piero Marras per una serata di concerto inserita nel programma del Festival del Supramonte, rassegna che unisce cultura, territorio e tradizione.
Il cantautore nuorese porterà sul palco un repertorio che attraversa decenni di musica e parole, raccontando la Sardegna nelle sue sfumature più intime e autentiche. Canzoni che parlano di identità, memoria, radici e cambiamento, capaci di creare un dialogo profondo con il pubblico e con il contesto naturale che le ospita.
L’evento si inserisce in un percorso più ampio che il Festival del Supramonte dedica alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, trasformando il concerto in un’esperienza collettiva che va oltre la semplice esibizione musicale. Suoni e testi si intrecciano con l’atmosfera del luogo, dando vita a un racconto che appartiene alla comunità e a chi sceglie di viverlo.
La serata rappresenta un’occasione per ritrovare, attraverso la musica di Piero Marras, un legame diretto con la storia e la sensibilità della Sardegna, in un contesto che invita all’ascolto e alla condivisione. L’ingresso è gratuito.
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