La conoscete? All’antico villaggio di Dure, nel paese di Bitti è legata una leggenda

Il villaggio di Dure in passato era abitato, ma una maledizione si scagliò contro i suoi abitanti. Al giorno d’oggi, del vecchio abitato sopravvivono solo 5 chiese: ecco perché
All’antico abitato di Dure è legata una leggenda che affonda le proprie origini intorno alla fine del 1300, quando ne troviamo tracce anche negli atti di pace tra la Giudicessa Eleonora d’Arborea ed il governo aragonese, risalenti al 1388.
Proprio da questa data gli abitanti iniziarono ad abbandonare l’abitato. Proprio alla sua scomparsa è legata una leggenda che nel corso dei secoli è stata tramandata a tutti i bambini delle famiglie di Bitti.
Secondo questa particolare leggenda, una povera massaia, Nostra Sennora, dovendo preparare il pane ed essendo rimasta sprovvista di lievito, andò a chiederne in giro trovando però tutte le porte chiuse. La donna maledisse tutto il paese e Babbu Mannu punì gli abitanti per la loro avidità e il loro egoismo.
Sul villaggio si abbatté, così, una pioggia di zolfo e fuoco e le poche persone che riuscirono a scampare alla furia delle fiamme e alla morte si rifugiarono nel vicino abitato di Bitti non ricostruendo l’antico paese, dove i cittadini ristrutturarono nel tempo solo le cinque chiese presenti.
Le cinque chiese sono quella di Babbu Mannu, nome col quale si indica lo Spirito Santo, la Chiesa di Santa Maria ‘e Dure, una dedicata a San Giorgio vescovo di Suelli, conosciuta col nome di Santu Jurgeddu ‘e Dure, una dedicata a Santo Stefano e infine l’ultima, Santa Luchia ‘ e Dure, che risulta essere stata profanata e riedificata nel 1775.

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