Tempra d’acciaio quella di “Zigheddu”, al secolo Francesco Calledda.

Il camminatore 84enne di Aritzo, famoso per la sua grande resistenza fisica a dispetto di un’età ormai avanzata, non ha rinunciato ai suoi allenamenti in questi giorni di neve e grande freddo.

Il longevo atleta barbaricino si è fatto accompagnare ieri da alcuni amici per una sgambata sulla neve.

Un vero e proprio simbolo della longevità e della vita sana Zigheddu, testimonial assoluto del proverbio latino “mens sana in corpore sana”.

Nel territorio di Perfugas, immersa in un verdeggiante paesaggio ameno, si nasconde la  “Conchedda de Funtana Pùdida”, meglio nota come tomba dell’ariete per la presenza di un simbolo scolpito in parete, interpretato come protome d’ariete.

Foto Giovanni Sotgiu

Il sepolcro, scavato in un bancone roccioso trachitico, rappresenta uno dei più importanti esempi di commistione tra ipogei del tipo a domus de janas e megalitismo.

Foto Giovanni Sotgiu

Si compone, infatti, di una parte ipogeica, costituita da quattro celle, e di una megalitica formata da un breve corridoio dolmenico. Di questo residuano in situ tre ortostati ai lati dell’ingresso e una pavimentazione a lastre.

Foto Giovanni Sotgiu

Lo scavo archeologico, effettuato nel 1979, ha permesso di documentare una prima frequentazione della tomba durante la fase di Ozieri. Il rinvenimento di materiali pertinenti al Bronzo antico e all’età tardo-antica sono da ascrivere a  momenti di riutilizzo. Fonte Ministero della Cultura.