In Sardegna mancano i posti letto ma nell’ospedale di Sassari arrivano 65mila euro di abbonamenti Sky: l’interrogazione

"Mentre i pazienti sono costretti a sostare sulle barelle per mancanza di posti letto, la direzione decide di attivare un abbonamento Sky hotel/business da installare in 220 stanze per il costo complessivo di 65mila euro. Incredibile"
“Come una casa senza letto e senza cucina ma con la parabola sul tetto. In questo caso non si tratta di una casa ma di un ospedale, l’affollatissimo Santissima Annunziata di Sassari, dove mentre i pazienti sono costretti a sostare sulle barelle per mancanza di posti letto, la direzione decide di attivare un abbonamento Sky hotel/business da installare in 220 stanze per il costo complessivo di 65mila euro. Incredibile. Quanto deciso è messo nero su bianco in una deliberazione in cui si spiega che l’affidamento diretto per l’abbonamento di canali televisivi Sky con formula Sky hotel business per la durata di due anni è finalizzato all’attuazione di un progetto di umanizzazione delle cure e di miglioramento degli ambienti ospedalieri finalizzato ad incrementare il benessere dei pazienti”.
“Su questo punto non ci sarebbe veramente alcunché da controbattere se nell’ospedale in questione non mancassero una infinità di elementi che potrebbero veramente incrementare il benessere dei pazienti, in particolare i posti letto”.
Così la consigliera regionale del M5s Desirè Manca ha presentato un’interrogazione al Presidente Solinas e all’assessore alla Sanità Nieddu per sapere se siano a conoscenza di quanto accaduto nell’ospedale sassarese.
“I pazienti del Nord Sardegna non hanno la possibilità di essere curati per mancanza di personale, devono attendere anni per una visita specialistica, devono dire addio ogni giorno a servizi sanitari fondamentali come le consulenze psicologiche in ospedale ma viene offerto loro il servizio di pay tv in camera. Tutto ciò è surreale e vergognoso, sembra assurdo che si possano destinare ulteriori somme per avere le anteprime dei migliori film usciti nelle sale o lo sport quando purtroppo alcuni pazienti non hanno nemmeno un posto letto figuriamoci la possibilità di guardare la televisione. A meno che l’AOU non intenda installare anche un maxi schermo in corridoio per umanizzare le cure di tutti”.
LA REPLICA DI AOU SASSARI
Un’azione volta a migliorare il benessere ambientale per tutti quei pazienti che sono costretti anche a lunghe permanenze all’interno delle struttura ospedaliera. Perché anche la presenza di un televisore che trasmette programmi Tv può rendere meno pesante sul piano psicologico il ricovero e rientra – a pieno titolo – nel concetto più generale di “umanizzazione” delle cure. Un’azione che accomuna l’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari a moltissime altre aziende e ospedali che, nel resto d’Italia, hanno adottato questo tipo di scelta a favore dell’utenza.
Su questa scelta interviene la Direzione strategica dell’Aou di Sassari.
«Esistono moltissimi studi internazionali – riprende la direzione – che dimostrano che è fonte di notevole stress la permanenza in ambienti dall’aspetto istituzionale, tecnologizzati, connotati dalla presenza di attrezzature ospedaliere ed estranee al contesto abituale. Tra queste, in particolare, si segnalano le dotazioni impiantistiche presenti nelle travi testa letto. Esistono, inoltre, evidenze scientifiche che dimostrano come ambienti più confortevoli e distraenti diminuiscono la condizione di stress».
Molti di questi pazienti sono costretti a lunghi periodi di degenza in reparto. Queste persone, non di rado, hanno situazioni familiari particolari e, spesso, non hanno nessun parente o amico che li visiti. In situazioni di questo tipo, ma in qualsiasi degenza in generale, il tempo trascorre molto lentamente e questo lede psicologicamente i pazienti. «In quest’ottica la nostra Azienda – prosegue la direzione strategica – ha deciso di investire alcune risorse da fonti finanziamento esterne – a esempio donazioni da parte di privati e Aziende, attività commerciale, ecc. – per cercare di rendere più gradevoli e ospitali le stanze di degenza, appunto anche con un servizio di questo tipo».
Alla direzione di viale San Pietro quindi «appare strano che progetti a favore del benessere dei pazienti non vengano apprezzati. La realtà è invece che queste azioni, se pur piccole, sono un importante segnale di attenzione verso i pazienti, soprattutto per chi è costretto a stare in un letto di ospedale e senza la possibilità di muoversi. La mancanza di posti letto – prosegue – non ha alcuna correlazione con il progetto in questione, in quanto deriva da altri fenomeni, non modificabili da parte di Aou. Si tratta cioè della centralizzazione verso l’Hub e Dea di secondo livello di tutti quei casi che gli ospedali del territorio non riescono a gestire».
La costante attenzione al benessere dei pazienti e del personale è testimoniata dall’impegno su oltre 15 cantieri, molti dei quali attivati in pieno periodo Covid, necessari per garantire l’ammodernamento strutturale e l’innovazione tecnologica, soprattutto per quelle strutture ormai datate (anni Cinquanta). Alcuni di questi sono già terminati, come la Terapia intensiva TI30, il Day hospital oncologico, le sale operatorie Santissima Annunziata, il reparto di Urologia, il reparto di Ortopedia e traumatologia, le sale di Emodinamica in Cardiologia, installazione della nuova RM da 1,5 tesla; altri sono in fase di esecuzione, come Chirurgia Vascolare, spogliatoi personale, terza sala emodinamica, RM 3 tesla, 2 TAC da 256 strati, ed altri in fase di avvio tra le quali le sale operatorie dell’ospedale Marino di Alghero e il reparto Onco-Ematologia.
Altri interventi che mirano al concetto di umanizzazione sono stati portati a termine in Azienda, basti solo pensare al cambiamento realizzato con il posizionamento di fotografie donate dal medico e fotografo Enzo Cossu nel tunnel che dal Clemente conduce alle stecche bianche. Una operazione che ha reso il corridoio più luminoso e accogliente, scelta apprezzata da utenti e operatori.
«Continua il nostro impegno a portare avanti il progetto di ammodernamento e innovazione tecnologica, anche con l’obiettivo di garantire spazi maggiormente accoglienti per i pazienti e i nostri operatori», conclude la direzione.

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