La pandemia ha sconvolto le nostre vite in questi due anni ma per Antonio Sida, 63enne tortoliese, è stata una rivoluzione tutto sommato positiva. In questo periodo in cui ha dovuto mettere in pausa i suoi impegni da attore teatrale, ha avuto modo di scoprire alcuni suoi lati personali sconosciuti o fino ad allora ignorati.

Nel marzo del 2020 si trovava a Roma. Decise di trattenersi nella Città Eterna per il lockdown e un giorno prese uno scalpello e un pezzo di legno e creò una maschera. La piacevole scoperta di riuscire a creare qualcosa solo con le sue mani e il suo estro lo entusiasmò così tanto da portarlo a crearne ben 35 in un mese e mezzo.

Antonio lavorava dalle 4 del mattino alle 9 di sera interrottamente chiedendo forse troppo alle sue mani che iniziarono quindi a risentirne. Cercò quindi un nuovo materiale, più malleabile, per realizzare le sue maschere e la scelta cadde sull’argilla. A marzo 2021 iniziò a modellarla: a differenza del legno riusciva a dare più respiro alla sua creatività.

I suoi soggetti si ispirano alla terra natia e le sue maschere indossano la berritta, ma basta toglierla per farle diventare cittadini del mondo. Non solo maschere, però. Anche vasellame e decorazioni prendono tra le mani di Antonio, che da completo autodidatta, ha imparato a lavorare, cuocere e colorare da solo le sue creazioni.

«Il mio lavoro di attore è una continua ricerca della maschera sul mio viso, ma come si spengono i riflettori tutto svanisce – spiega l’artista tortoliese – Invece con le mie opere rimane qualcosa di tangibile da poter guardare e toccare».

In questi due anni ha avuto modo di esporre e vendere le sue creazioni sia a Tortolì, dove adesso ha un laboratorio in corso Vittorio Emanuele, sia nel Nord Sardegna.  «È stato gratificante ottenere riscontri positivi, sono in uno stato di grazia e sono felice di questa nuova opportunità» conclude Sida.

Villagrande Strisaili, 3 luglio 2025 – Nuovo imperdibile appuntamento con il festival letterario diffuso Éntula. Domani, venerdì 4 luglio, la scrittrice Francesca Spanu presenterà il suo nuovo romanzo Il corpo sbagliato (edito da Il Maestrale) nella piazzetta di via Azuni a Villagrande Strisaili, alle ore 19, in dialogo con Simona Serrau.

L’evento, organizzato da Lìberos con il sostegno del Comune di Villagrande Strisaili e in collaborazione con la libreria Del Corso di Tortolì, i Centri odontoiatrici Massaiu e Zarcle, offre al pubblico un’occasione per incontrare una delle voci più interessanti del panorama narrativo sardo contemporaneo.

Nel suo secondo romanzo, Francesca Spanu racconta la storia di Cecilia, una donna poco più che trentenne affetta da obesità, che decide di sottoporsi a un intervento di chirurgia bariatrica. Un gesto estremo che rappresenta il punto di svolta di una vita segnata da vessazioni, umiliazioni e solitudine. Ma il cambiamento fisico è solo l’inizio: Cecilia si trova presto a fare i conti con le ferite invisibili di un’infanzia dolorosa e con relazioni tossiche che continuano a influenzare la sua vita adulta.

Il corpo sbagliato è un romanzo che scava con coraggio e lucidità nel tema del body shaming, svelando le implicazioni profonde che l’apparenza e i giudizi altrui possono avere sulla psiche individuale. Ambientato a Cagliari, città che diventa a sua volta protagonista silenziosa della vicenda, il libro racconta una trasformazione che è sì fisica, ma soprattutto psicologica e emotiva. Il corpo dimagrito di Cecilia non basta a cancellare il passato, né a costruire un’identità finalmente libera dagli sguardi degli altri.

Nata a San Gavino Monreale nel 1976, Francesca Spanu è avvocata e consulente legale presso il centro antiviolenza “Feminas”. Vive tra il suo paese natale e Cagliari, dove si occupa da anni di tematiche legate alla violenza di genere e ai diritti delle donne. Dal 2019 dirige il Festival Letterario del Monreale, promosso dal Comune di San Gavino, e collabora con numerosi festival letterari regionali e nazionali.

Il suo esordio narrativo risale al 2019 con il romanzo Dentro la borsa. Il corpo sbagliato, uscito per Il Maestrale, ha già conquistato lettori e critica, raggiungendo in pochi mesi la terza edizione.

L’incontro di domani sarà l’occasione per riflettere, attraverso le parole dell’autrice, su temi centrali come l’accettazione di sé, la discriminazione, le relazioni affettive e il peso degli stereotipi di bellezza imposti dalla società contemporanea. Una conversazione intensa e necessaria, che conferma la vocazione di Éntula a portare la letteratura fuori dai soliti circuiti, per renderla esperienza viva e condivisa.

Appuntamento a Villagrande Strisaili, venerdì 4 luglio alle ore 19, nella piazzetta di via Azuni. L’ingresso è libero.

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