In data odierna, su un totale di 15 incendi occorsi sul territorio regionale, si segnalano 5 incendi, per la soppressione dei quali il Corpo forestale ha utilizzato, oltre le squadre a terra, anche i mezzi aerei del Corpo forestale:

1 – Incendio in agro del Comune di Bottidda località “Caramiddai”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Bono, coadiuvata dal personale a bordo dell’elicottero proveniente dalla base del CFVA di Anela. Sono intervenute diverse squadre della macchina regionale antincendio. L’incendio ha percorso una superficie di circa 10 ettari di pascoli arborati. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 12.

2 – Incendio in agro del Comune di Orotelli località “Rio istrampu”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Orani, coadiuvata dal personale GAUF di Nuoro e da quello a bordo dell’elicottero proveniente dalla base del CFVA di Farcana,Anela,Oristano. Sono intervenute inoltre, 3 squadre dell’Agenzia Forestas, 1 squadra di volontari delle associazione di Ottana . L’incendio ha percorso una superficie non ancora definita di pascoli e seminativi. Le operazioni di spegnimento dei mezzi aerei si sono concluse alle ore 15.30.

3- Incendio in agro del Comune di Ozieri località “Rio su rizzolu”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Ozieri che, coadiuvata dal personale a bordo degli elicotteri provenienti dalle basi del CFVA di Alà dei sardi, Limbara, Anela e Fenosu, ha disposto l’invio tramite il COAU di 2 Canadair di stanza ad Olbia. L’incendio ha percorso una superficie di circa 200 ettari. Le operazioni di spegnimento della flotta aerea sono terminate, tutt’ora è presente sul posto il personale del Corpo forestale per assicurare la bonifica del perimetro e scongiurare l’eventuale ripartenza delle fiamme.

4- Incendio in agro del Comune di Posada località “San Michele”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Siniscola ed ha visto l’impiego di numerose unità a terra tra cui, 2 squadre di Forestas e 1 dei Vigili del fuoco. Sul posto è stato inviato l’elicottero della base di Farcana. L’incendio ha percorso una superficie di circa 2 ettari di aree agricole e arborate. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 17.30.

5- Incendio in agro del Comune di Burgos località “Mandronaghe”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Bono ed ha visto coinvolte alcune squadre a terra tra cui, 2 squadre di Forestas e 1 dei Vigili del fuoco. Il DOS dl CFVA che ha coordinato l’attività, ha disposto tramite la sala operativa l’invio dei 2 elicotteri di Farcana e Alà dei Sardi. L’incendio ha percorso, grazie all’intervento tempestivo di tutte le risorse a disposizione, circa 1 ettaro di sugherete. Le operazioni di spegnimento degli elicotteri sono tutt’ora in corso .

Un secolo fa, una chiesa sarda compì un “trasloco” davvero straordinario: fu smontata pietra dopo pietra e ricostruita in un nuovo luogo, come se fosse un gigantesco puzzle.

Era il 1923 quando si decise di spostare la piccola Chiesetta di San Pietro di Zuri, nel territorio di Ghilarza, dal fondo della vallata a un’altura poco distante. Il motivo? Proprio dove sorgeva, di lì a poco, sarebbe nato il lago più grande della Sardegna: l’Omodeo. La creazione del nuovo invaso artificiale avrebbe sommerso l’antico villaggio di Zuri, costringendo gli abitanti a ricostruire le loro case altrove.

Ma cosa fare di una gemma architettonica come la Chiesa di San Pietro? Non era una semplice casa: era un raro esempio di romanico lombardo con accenti gotici, progettata da Anselmo da Como intorno al 1290, tutta in pietra da taglio. La facciata mostrava tre arcate a pieno centro su massicci pilastri, e il portale era scolpito con figure della Madonna, di San Pietro e di altri santi, un piccolo tesoro di arte e devozione.

Non restava che salvarla dall’acqua. Così, si decise di smontarla con cura, mattone dopo mattone, e di rimontarla come un enorme mosaico di roccia lavica. I lavori si conclusero nel 1923, e nell’aprile del 1924 la chiesa fu inaugurata alla presenza del re Vittorio Emanuele III.

Oggi, la Chiesa di San Pietro continua a splendere nel nuovo borgo di Zuri, in via Galliano 10, testimone di un’incredibile avventura che l’ha salvata dall’oblio e dalle acque del lago.