La torre di Bari Sardo sulla più importante rivista internazionale di lighting design
				"Il progetto è stato incentrato sulla creazione di una luce morbida, elegante, capace di avvolgere l'intero monumento in modo omogeneo" si legge sulla nota rivista
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Una nuova pubblicazione sul lavoro di illuminazione per la torre di Bari Sardo.
Questa volta sulla più importante rivista a livello internazionale di lighting design, ARC Magazine.
«La Torre di Bari Sardo sorge su a piccolo promontorio a picco sul mare nell’isola italiana della Sardegna – si legge nella rivista – Risalente al 1572, la torre fu costruita per difendere l’isola dai saccheggi dai pirati saraceni. Costruita con graniti locali e rocce basaltiche, la torre si erge ad un’altezza di circa 13 metri.
All’interno c’è una piccola stanza circolare di circa 14mq. Progettato per essere una vedetta in costruzione, la torre offre una vista su circa 15 km, da Capo Bella Vista a Capo Sferracavallo.
Il monumento storico ha ricevuto a nuovo schema illuminotecnico, è stato realizzato dall’architetto cagliaritano e lighting designer Michele Schintu dello studio essequadro | p ingeneria architettura.
Il progetto illuminotecnico è stato incentrato sulla creazione di una luce morbida, elegante, capace di avvolgere l’intero monumento in modo omogeneo, lasciando solo la scala – di recente costruzione a seguito di un restauro – in penombra»

PH Studio Vetroblu – Stefano Ferrando
        
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Secondo la tradizione locale gli esemplari della razza canina presente a Fonni discenderebbero dalle famiglie Loddo e Coccollone, soprannominate rispettivamente Addai e Cussuggia. Sarebbero i discendenti dei cani selezionati dalle due famiglie, in conseguenza alla sottrazione di una cucciolata dai gelosi possessori della razza: Aggiustru, Biaceddu, Manias, Maggios, Tracathu, Othale, Vracone e Lepedda.
Questa tesi è stata avvalorata recentemente da uno studio scientifico sul dna di esemplari di Cane Fonnese che ha dimostrato che la specie non avrebbe legami con altre razze canine italiane, ma altre in zone molto lontane dall’Isola. Questo farebbe ipotizzare che gli antenati della specie sarebbero giunti in epoca remota in Sardegna, al seguito dei primi abitanti dell’Isola, oppure avrebbero viaggiato con i primi navigatori sardi nel Mediterraneo.