E’ stato un luogo di ritrovo importante per molte generazioni di arbataxini e dalla sua fondazione nel 1964 fino all’inaugurazione della più maestosa chiesa di San Giorgio avvenuta nel 1995, la piccola chiesetta in legno dalle indimenticabili finestrelle verdi ha ospitato prime comunioni, eventi ricreativi, manifestazioni dedicate ai piccoli abitanti del rione e perfino qualche matrimonio.
In quegli anni la Cartiera stava portando ad Arbatax decine di nuovi nuclei familiari che si stabilivano nelle casette bianche del nuovo quartiere. I bambini, come racconta la signora Rosanna che quegli anni li ha vissuti e ha contribuito perché la struttura fosse sempre ordinata, ben organizzata e accogliente, erano tantissimi, giocavano per le strade, animavano le vie del Villaggio.
Serviva un posto che gli permettesse di andare alla messa senza percorrere chilometri. Da lì l’idea della Signora Taccus di richiedere lo spazio in legno e muratura.
Il primo a celebrare la messa fu il compianto Don Mereu, ma sono stati tanti i sacerdoti che si sono susseguiti negli anni. Forse in tanti ricorderanno ancora oggi Padre Marco e Padre Mariano.
E per i residenti di oggi e di allora indimenticabili rimangono le sensazioni: il catechismo nella casetta, la sagrestia nella casetta in muratura a fianco (che non era altro che una casetta dei telefoni), i giochi sul retro (ormai arrugginiti), le semplicissime panchette in legno, l’altare sempre ben addobbato e la dolce luce che entrava dalle finestrelle.
Dopo la messa, tutti a giocare e perché no, a curiosare tra i giornali esposti all’edicola di Signor Lino, anche lui protagonista indimenticabile di un passato semplice, ma ricco di emozioni indelebili.
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