Omicidio Dina Dore: i beni restano a Rocca, destinato all’ergastolo

La giudice ha rigettato l'istanza avanzata dalle sorelle e dalla madre di Rocca: i beni restano a lui
I beni intestati a Francesco Rocca – il dentista di Gavoi condannato in via definitiva all’ergastolo come mandante dell’omicidio della moglie Dina Dore avvenuto nel marzo 2008, – appartengono a lui soltanto: lo ha stabilito la giudice civile del tribunale di Nuoro Tiziana Longu, rigettando l’istanza avanzata dalle sorelle e dalla madre di Rocca.
Un’astuzia probabilmente per evitare di rendere i beni del dentista aggredibili dai Dore e dalla stessa figlia 13enne di Rocca, per il cui risarcimento sono in corso altre due cause civili.
I FATTI. Dina Dore è stata uccisa il 26 marzo 2008 a Gavoi, in Sardegna. L’omicida ha colpito Dina alla testa con un corpo contundente, l’ha poi incaprettata e imbavagliata con del nastro adesivo e messa nel bagagliaio dell’auto che la donna aveva parcheggiato nel garage della casa dove viveva con il marito Francesco e la figlia Elisabetta, che al tempo aveva soli 8 mesi. Il marito è stato condannato in via definitiva all’ergastolo per aver commissionato ad un minorenne, Pierpaolo Contu, l’omicidio di Dina.
Lucio Corsi prima del concerto a Lanusei suona le launeddas con il Sindaco di Scraffingiu e lancia un appello: “Cerco insegnante di launeddas”

I due hanno improvvisato un momento musicale diventato subito virale: Lucio Corsi ha provato a suonare le launeddas, lo strumento a fiato simbolo della Sardegna, guidato dallo stesso Pili.
Ieri sera a Lanusei, nella prima tappa ogliastrina del festival Rocce Rosse Blues, Lucio Corsi ha portato sul palco il suo universo sonoro visionario, lasciando il pubblico incantato con una performance intensa e coinvolgente. Ma il concerto è stato solo una parte della magia della giornata: nel cuore della sua trasferta sarda, il cantautore toscano ha vissuto un incontro inatteso e decisamente singolare.
Poco prima dell’esibizione, infatti, Corsi ha fatto tappa in un angolo altrettanto affascinante dell’Ogliastra, dove ha incontrato Alessandro Pili, conosciuto da tutti come il simpaticissimo “Sindaco di Scraffingiu”, volto noto della comicità sarda. Tra ironia e folklore, i due hanno improvvisato un momento musicale diventato subito virale: Lucio Corsi ha provato a suonare le launeddas, lo strumento a fiato simbolo della Sardegna, guidato dallo stesso Pili.
Il siparietto, documentato dallo stesso artista sui social, ha fatto il giro della rete. In una Instagram story, Corsi ha scritto con entusiasmo:
“Sono in Sardegna, cerco insegnante di launeddas”, lanciando così un appello scherzoso ma sincero che ha acceso l’entusiasmo dei fan isolani.

Alessandro Pili e Lucio Corsi PH Profilo iG A.Pili
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