Milena Maria Masala, la tifosa numero 1 del Cagliari premiata dall’Ussi: “Contenta, grata ed emozionata”
La sua casa in via Baccaredda sembra un vero e proprio mausoleo: tutto è rossoblù. Le grandi bandiere accolgono amici e curiosi che passando lì davanti provano a sbirciare all’interno. Per la sua tenacia, per la sua costante presenza a ogni evento del Cagliari calcio, il suo tifo senza limiti quest’anno il gruppo sardo giornalisti sportivi “Antonio Cardia” ha deciso di conferirle il premio Ussi 2021.
Ha sfidato il caldo, la pioggia, gli avversari e da qualche anno attraversa lo stivale per seguire la sua squadra in giro per l’Italia. Milena Masala, cagliaritana doc, è la tifosa numero uno del Cagliari, anzi è la mamma di tutti i tifosi, punto di riferimento per grandi e piccoli quando si parla della sua squadra del cuore. Una sola parola d’ordine: “Forza Casteddu”, che vinca o che perda, tutto il resto non conta.
La sua casa in via Baccaredda sembra un vero e proprio mausoleo: tutto è rossoblù. Le grandi bandiere accolgono amici e curiosi che passando lì davanti provano a sbirciare all’interno. Per la sua tenacia, per la sua costante presenza a ogni evento del Cagliari calcio, il suo tifo senza limiti quest’anno il gruppo sardo giornalisti sportivi “Antonio Cardia” ha deciso di conferirle il premio Ussi 2021.
Super tifosa e instancabile sostenitrice dei colori rossoblù, sempre presente allo stadio e a ogni evento legato al Cagliari. È la prima ad accogliere in nuovi arrivi in aeroporto. Per la forza dimostrata anche nei momenti più difficili, affrontati senza mai perdere l’entusiasmo per la squadra del cuore. È questa la motivazione che ha spinto l’associazione ad assegnarle il premio che le verrà consegnato il prossimo 4 ottobre alle vigne Surrau di Arzachena durante la cerimonia cui prenderanno parte tanti volti dello sport nazionale ed internazionale.
«Quando ho ricevuto la lettera, non ci credevo, sono troppo contenta, ma mi sembra anche troppo per me. Me lo merito davvero? Io, se le forze me lo concedono, intendo sempre fare di più – ha affermato Milena all’indomani della comunicazione dell’Ussi -. Ho pianto tantissimo, non credevo si potessero premiare persone normali come me, come tutti gli altri tifosi, ecco perché oggi sono contenta, grata ed emozionata».
La scorsa primavera, Milena, nonostante le innumerevoli precauzioni, ha dovuto fare i conti con il Covid-19: 88 giorni di ricovero, di cui 27 in terapia intensiva tra il Binaghi, il Santissima Trinità e la clinica San Salvatore. Ha chiuso gli occhi mentre la sua squadra traballava tra la serie A e la B. In quel periodo i giocatori rossoblù le hanno mandato diversi video e tanti audio per chiederle di non mollare. Quando si è risvegliata, il suo Cagliari, con Semplici in testa è riuscito nell’impresa: retare nella massima serie.
«Quando mi sono risvegliata dal coma non reagivo ancora bene, quando mi facevano le domande non rispondevo con lucidità. Per farmi reagire un’infermiera mi ha detto che il Cagliari era in serie B e non c’era più nulla da fare. Cosa posso aver detto io? Ho reagito come una pazza, ho detto di tutto, tante parolacce, poi ho chiesto scusa, ma istintivamente mi sono arrabbiata, solo che lei lo ha fatto per il mio bene, ma meglio fosse una bugia».
Il calcio mercato dai più criticato, l’esonero di Semplici, la squadra in campo, l’arrivo di Mazzarri. Milena Masala osserva ogni movimento tra Asseminello, via Mameli e l’Unipol Domus, ma non si lascia andare troppo ai giudizi.
«Non sono una grande esperta di ruoli e moduli, voglio vedere in campo i miei giocatori. Se loro danno il massimo per me sono tutti bravi e penso che, come i giocatori del passato, quando si impegnano possono ricoprire tutti i ruoli, ovviamente questa è un mio umile pensiero. Non voglio intromettermi nelle scelte della società, che sa bene cosa deve fare. Onestamente non mi piace vedere più giocatori che ricoprono lo stesso ruolo, perché vorrei vederli giocare tutti e così non è possibile».
E sull’esonero di Semplici? «Non l’ho ben capita e sono rimasta un po’ con l’amaro in bocca, non mi è piaciuto questo cambiamento improvviso di un allenatore che l’anno scorso ha fatto un bel lavoro, forse meritava di avere più tempo. Come già detto non metto bocca sulle scelte della società e auguro un benvenuto e un buon lavoro a mister Mazzarri. Il mio cuore e rossoblù e tiferà sempre chi indossa la maglia con questi colori».
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