Angelo, il cane rimasto ustionato nell’incendio dell’Oristanese, è stabile. Il web tifa per lui

«Lo abbiamo trasferito in una stanza tutta sua, non tollerava la gabbia. Lo medichiamo quattro volte al giorno. Si alimenta da solo e la sua funzionalità renale tiene. Sta cominciando a perdere grandi lembi di cute necrotizzata perciò continuiamo a trattarlo con antidolorifici, oltre che con antibiotici e unguenti».
È scampato al terribile incendio che ha devastato, giorni fa, l’Oristanese, riportando bruciature e ferite gravissime in tutto il corpo.
Oggi si trova per fortuna nelle mani giuste, quelle dei veterinari della Clinica Duemari di Oristano.
Stiamo parlando di Angelo, il cane che è diventato, sui social, il simbolo della speranza dopo i terribili incendi che hanno messo in ginocchio la nostra Isola.
La sua storia ha fatto il giro del web e ogni giorno i veterinari della Clinica aggiornano tutti con le novità che riguardano la salute del cagnolino che ha preso il nome dall’uomo che lo ha salvato dalle fiamme, Angelo.
«Lo abbiamo trasferito in una stanza tutta sua, non tollerava la gabbia. Lo medichiamo quattro volte al giorno. Si alimenta da solo e la sua funzionalità renale tiene. Sta cominciando a perdere grandi lembi di cute necrotizzata perciò continuiamo a trattarlo con antidolorifici, oltre che con antibiotici e unguenti».

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A Tortolì c’è una boutique dove la Sardegna si racconta attraverso l’artigianato artistico

Tortolì, cuore d'Ogliastra, è uno scrigno di bellezze e luoghi unici. Oggi vi portiamo alla scoperta della boutique Joias.
Varcare le porte di una boutique per scoprire la Sardegna. Più che un negozio, un museo: entrare da Joias significa ascoltare il racconto della storia, tradizioni e cultura della Sardegna grazie ai pezzi unici esposti, scelti e selezionati ad arte.

Interno della boutique
Immersi nell’atmosfera della boutique, che profuma di sobria bellezza, guidati dai consigli della proprietaria, si può cercare, provare e sentirsi addosso i colorati decori dei costumi sardi più ricchi, Orgosolo e Desulo su tutti. Foulard, sciarpe, magliette, a marchio Joias o provenienti dai migliori laboratori di moda dall’Isola, che riprendono i decori e i motivi delle vesti tradizionali della Sardegna. Indossare così la nostra memoria, legata a doppia mandata alla storia e all’archeologia: ogni trama, decoro, colore scelto dall’artigiano per la sua opera affonda le radici in un humus carico di racconti, eventi, quotidianità del passato.

Angelica Grivel indossa le creazioni di Stefano Asili per Joias
Sull’arredamento c’è l’imbarazzo della scelta e persi tra arazzi e vasi, maschere e tappeti si finisce sempre per immaginarli a casa, come oggetti utili o come bellezze esposte, pezzi unici in grado di dare un’identità elegante a un posto amato.

I tappeti Joias disegnati da Paulina Herrera Letelier
Fino ad arrivare alla novità assoluta dell’estate: i pezzi unici creati dalla ceramista Giuliana Collu per Joias. «Insieme abbiamo ridato vita alla foca monaca: il nostro modo per restituirla alla sua Cala Mariolu», racconta Elisabetta Usala, proprietaria del marchio Joias. La ceramica, che verrà esposta alla Fiera dell’Artigianato di Mogoro, è accompagnata da questo affascinante racconto, sull’origine del toponimo: “Quando i pescatori ponzesi giunsero in Ogliastra videro che sovente il pesce spariva dalle reti o dalla grotta dove veniva conservato; uno di loro ebbe a dire qualche volta “Cca c’è sta nu mariolo!” (Qui c’è un ladro!). Fu così che la cala che prima era chiamata Ispuligidenie (Spolverata di neve), divenne Cala Mariolu. La foca monaca, responsabile della sparizione del pesce, ora è estinta. E Joias insieme a Giuliana Collu vogliono ricordarla con questa creazione in ceramica”.

L’opera, in vendita da Joias, sarà presentata alla Fiera dell’Artigianato della Sardegna di Mogoro
Cos’è questa se non poesia? E cos’è l’artigiano sardo, se non un poeta? Cantore e interprete del passato e del presente della sua terra che non utilizza le parole per le opere ma la lana per i tappeti, la ceramica per i vasi e le sculture, l’oro per i gioielli più ricchi.

Vanessa Barrui indossa la parure Brebette disegnata per Joias da Stefano Asili
Da Joias le “poesie” degli artigiani della tradizione vengono scelte accuratamente e raccontate ai clienti con l’obiettivo di proteggerne la storia e tramandarne la ricchezza: esposte in un percorso studiato ad arte, sono proposte in modo che tutta la loro più intima essenza si mostri a chi si ferma a guardarli.

Intrecci sardi in asfodelo
Tappeti, cappelli, gioielli e foulard, maschere, mobili, tessuti, lampade e quadri, da Joias tutto trasuda arte e bellezza. Chi si trova in Ogliastra e passa per Tortolì, entrando nella boutique, può portarsi a casa una borsa realizzata in orbace, la tradizionale lana sarda e cuoio, una sciarpa in seta con motivi geometrici che ricordano i ricami del costume tradizionale femminile di Desulo.

Zaino in orbace e cuoio
Una selezione attenta per scoprire nei posti più reconditi e vivi dell’isola quegli artigiani che, rispettando la tradizione delle arti, riescono a reinterpretarla e a renderla contemporanea con un tocco di poesia. Sognare tra i motivi e i decori dell’arte millenaria della nostra terra e tornare a casa con un pezzo di Joias.

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Una tappa in uno dei locali più in voga di San Teodoro è indispensabile! Sono anche le 18, dopo una lunga giornata passata in spiaggia a “La Cinta” l’aperitivo ci chiama. Il Bollicine, nato nel 2011, è sempre in fermento, con eventi e serate che lasciano il segno. Il locale è curato e raffinato, la movida è qui che si crea, quando il sole cala e la notte si accende.
Ci accoglie il titolare Mauro, molto conosciuto dai frequentatori della movida locale. Mentre ci accompagna al tavolo, ci racconta che sin dal primo giorno d’apertura la sua mission è trattare i clienti da ospiti: qui al Bollicine ci si deve sentire a casa. Dopo una lettura alla cocktail list, decidiamo di prendere uno dei cocktail consigliati dal bartender e ci godiamo il relax seduti nei divanetti della veranda. Le persone tra i tavoli si godono la musica e c’è una sempre più crescente aria di festa.
Mentre ci gustiamo il nostro drink e assaporiamo un aperitivo da paura, ne approfittiamo per fare un’altra chiacchierata con Mauro e con il DJ resident Edward Tenk, scoprendo tante peculiarità e segreti di questo locale conosciuto per essere il punto di passaggio fondamentale delle sere estive teodorine. Il Bollicine si è ampliato fino a creare anche un brand di abbigliamento, un ulteriore modo per portare a casa un ricordo dell’esperienza Bollicine. Con grande stupore e grande piacere, Mauro ci mostra le magliette, acquistabili direttamente qui; i capi d’abbigliamento hanno il loghi caratteristici del locale. A seguire ci mostra l’intera linea con i vari modelli di felpe e magliette di diversi colori e taglie.
Ed è proprio questa la differenza: qui al Bollicine non si vive solo una serata ricca di festa e sapori, ma un’esperienza: uniti dalla musica, dai cocktail e dall’aria estiva, tutti lasciano sul tavolino i propri telefoni per gustarsi il momento. Ci rendiamo conto che i visual sugli schermi davanti a noi rilassano ulteriormente.
È arrivata l’ora di andare a cena, ma pensiamo subito che, dopo una scorpacciata di pesce in ristorante, torneremo qui, anche perché oggi è previsto uno dei tanti eventi settimanali previsti: oggi, c’è la Nu-Soul Experience! Evento di spicco ogni mercoledì fino a fine estate con musica funk, Nu Disco e ritmi brasiliani.
Il barman, poi, fa dei drink veramente spaziali, tantissimi amici ce ne hanno parlato e siamo venuti ad assaggiarli di persona.
E chissà se opteremo per un Jungle Bee – dalla preparazione contemporanea con Rum Anejo, cordial di ananas e basilico, servito in maniera esemplare da un team molto cordiale e amichevole –, o magari per uno dei 40 tipi di gin presenti nel locale o per qualcosa di più tradizionale come il Negroni alla nocciola.
Sappiamo solo che non tarderemo a cena per tornare al Bollicine, perché nel momento stesso in cui andiamo via ci manca quella sensazione di accoglienza che non ci aspettavamo. Salutiamo Mauro e i suoi ragazzi con un “a fra poco”, dopo cena saremo di nuovo qui per celebrare al meglio la nostra vacanza.

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