L’omicidio di Manuel Careddu: oggi la sentenza. Ergastolo per Christian Fodde, pene pesanti per gli altri

La Corte d'assise d'appello di Cagliari ha confermato oggi le condanne per i tre ragazzi ghilarzesi autori dell'omicidio di Manuel Careddu, il diciottenne di Macomer ucciso in un terreno sulle sponde del lago Omodeo l'11 settembre del 2018.
La Corte d’assise d’appello di Cagliari ha confermato oggi le condanne per i tre ragazzi ghilarzesi autori dell’omicidio di Manuel Careddu, il diciottenne di Macomer ucciso in un terreno sulle sponde del lago Omodeo l’11 settembre del 2018.
Christian Fodde, 22 anni, dovrà scontare l’ergastolo, Riccardo Carta, 24 anni, dovrà scontare 30 anni di carcere, mentre Matteo Satta, 23 anni, sedici anni e quattro mesi.
I due minorenni all’epoca dei fatti, Giada Campus e Cosmin Nita, sono stati condannati in via definitiva dal tribunale per i minorenni a sedici anni.
Secondo quanto ricostruito dall’accusa, il 18enne sarebbe stato ucciso perché chiedeva con insistenza alla minore il pagamento di 400 euro di hashish che le aveva venduto
Presenti in aula sia i genitori del ragazzo ucciso, che si sono costituti parte civile. Ai tre imputati resta ora la Corte di Cassazione.
Omicidio Manuel Careddu, il pg chiede ergastolo a esecutore materiale e conferma condanne

Il brutale omicidio - la vittima fu assassinata a colpi di piccozza e badile - avvenuto l'11 settembre del 2018 sulle sponde del lago Omodeo, avrebbe avuto come movente il mancato pagamento di una somma di denaro di 400 euro un debito di droga -.
È stata chiesta la conferma dell’ergastolo per Christian Fodde e le condanne a 30 anni per Riccardo Carta e a 16 anni e 8 mesi per Matteo Sanna, i 20enni di Ghilarza, accusati di aver ucciso il 18enne Manuel Careddu – come riporta ANSA -.
Il brutale omicidio – la vittima fu assassinata a colpi di piccozza e badile – avvenuto l’11 settembre del 2018 sulle sponde del lago Omodeo, avrebbe avuto come movente il mancato pagamento di una somma di denaro di 400 euro un debito di droga -.
Nella giornata odierna si è aperto il processo d’appello a Cagliari, davanti alla Corte d’assise presieduta dal giudice Massimo Poddighe.
È stata respinta la richiesta di perizia psichiatrica per Fodde avanzata dalla difesa, la pg Liliana Ledda ha concluso dopo due ore la sua requisitoria sollecitando la conferma di tutte e tre le condanne. Per lo stesso delitto sono già stati condannati in appello a 16 anni i due minorenni del branco.
Fodde – ritenuto l’esecutore materiale – Carta e Sanna devono rispondere oltre che di omicidio premeditato pluriaggravato, anche di soppressione e occultamento di cadavere.
Il processo è stato aggiornato al 20 gennaio: parleranno le parti civili e le difese con i legali Aurelio Schintu, Angelo Merlini e Antonello Spada.
Carta, è stato l’unico dei tre imputati ad aver deciso di parlare davanti alla Corte d’appello di Cagliari, spiegando che non sapeva dell’intenzione degli altri di uccidere Careddu, ma che avrebbe subito solo una”lezione”.
In silenzio Fabiana Balardi, madre della vittima, provata dalla ricostruzione dell’omicidio del figlio Manuel.

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