Come risollevare il turismo ogliastrino dopo il Covid? La parola a Cristian Pinna, fondatore del portale Life in Ogliastra

Quest’anno abbiamo perso una parte di clientela abituata a fare le vacanze in Sardegna. Indaghiamo cause e soluzioni con Cristian Pinna, giovane tortoliese fondatore del portale di promozione "Life in Ogliastra".
Il Covid-19 ha arrecato un danno inestimabile all’intero settore turistico, ancor di più nelle realtà poco sviluppate e con carenza di servizi. Quest’anno abbiamo perso una parte di clientela abituata a fare le vacanze in Sardegna.
Indaghiamone le cause con Cristian Pinna, giovane tortoliese fondatore del portale di promozione “Life in Ogliastra”.
«Le cause sono state sicuramente una mancata campagna promozionale fatta per tempo, una disastrosa comunicazione sul protocollo sanitario a livello regionale e il caro trasporti – spiega Pinna – Chi prima sceglieva la Sardegna come meta abituale, quest’anno ha potuto scoprire altre realtà italiane spendendo il 50% in meno. Credo che l’Ogliastra sia una delle zone più penalizzate a livello regionale e, non intervenendo subito, ci porteremo dietro questa situazione per i prossimi 5 anni».
E cosa si potrebbe fare nell’immediato?
«Pianificare una buona campagna promozionale per il 2021 utilizzando il mare come attrattore principale ed integrare diversi prodotti turistici presenti nell’intero territorio Ogliastrino, come il Turismo Esperienziale, Enogastronomico ed Eco-Sostenibile. Abbassare i costi di trasferimento da/per l’Ogliastra Attualmente sui servizi transfer con partenza da Cagliari, il costo è di € 180,00 per tratta mentre da Olbia € 240,00. Capiamo benissimo che una coppia si troverebbe a spendere € 360,00 A/R solo per raggiungere l’Ogliastra da Cagliari. Un prezzo che ci tira fuori da ogni tipo di mercato. Soluzione: Trovare un accordo quadro con gli operatori transfer e con le strutture ricettive locali al fine di strutturare e mettere in piedi un servizio navetta efficiente, prenotabile online e con un costo massimo di circa € 35,00 a pax per Cagliari e € 45,00 per Olbia. Concentrando il servizio in un unico canale, si offrirebbero almeno 8 corse giornaliere per Cagliari e almeno 3 per Olbia. Il vantaggio sarebbe di tutti, sia per chi offre il servizio e sia per le strutture ricettive. È stata chiesta disponibilità a due realtà locali che si occupano di servizi transfer e chiesto supporto ad un paio di strutture ricettive per poter inserire questo servizio nel 2021.
Definire il mercato di riferimento per il 2021 e proporre prezzi accessibili, quindi.
«Ci vorranno almeno 2-3 anni per ripristinare i flussi turistici degli anni precedenti. Nella migliore delle ipotesi potremo avere i numeri del 2018-2019 nel 2022-2023. In questo momento non dobbiamo assolutamente sottovalutare l’importanza del mercato regionale e del mercato nazionale. Dovremo essere bravi tutti quanti a proporre dei prodotti turistici differenti. Se continuiamo a proporre la classica gita in barca e la classica giornata in spiaggia con lettino ed ombrellone, non possiamo pretendere di lavorare più di 40 giorni. Dovremo piuttosto iniziare a fare rete con i diversi operatori presenti nel territorio che offrono prodotti turistici differenti»
Ciò che serve è quindi lavorare tutti insieme per migliorare l’accoglienza turistica?
«Una buona accoglienza turistica vuol dire aver fatto più del 50% del lavoro, ancor più della promozione. Molte volte sottovalutiamo le potenzialità di un semplice sorriso durante l’accoglienza iniziale. Una buona attenzione al turista, unita ad una buona ospitalità e cortesia ci consentirà di far venire la voglia al turista di tornare in Ogliastra».

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